Quirra, imprenditore chiede aiuto:"Senza Poligono chiudo il mio albergo"
Renato Cacciabue, gestore, con la sorella Gabriella, dello storico "hotel Corallo" di Muravera, non usa mezzi termini.La massiccia presenza dei clienti che arrivavano dalla base militare, riempendo le 48 camere è un lontano ricordo. «Da quando l’attività al poligono è stata ridotta-dice Cacciabue-i tecnici delle ditte esterne che operavano all’interno sono quasi tutti andati via: per noi operatori alberghieri è stata una mazzata. In inverno i turisti non arrivano e poi qui per turismo si intende soprattutto Costa Rei. Oggi è crisi profonda, l’edilizia è ferma. Il Comune cerca di fare, ma non basta. La realtà è questa».
L’hotel Corallo non è un albergo qualsiasi qui a Muravera e nel Sarrabus. E’ l’hotel storico inaugurato nel 1957 alla periferia del paese quando il boom turistico del litorale, era ancora lontano anni luce. Il Sarrabus allora era conosciuto soprattutto per la pastorizia e per l’agricoltura . «Eppure dimostrando grande lungimiranza imprenditoriale, mio nonno materno Stefano Vacca di Burcei e mio babbo Luciano, originario del Piemonte-racconta ancora Renato Cacciabue- nel 1952 iniziarono la costruzione dell’albergo: i primi clienti, furono insegnanti e rappresentanti di commercio. Poi con l’apertura della base militare, arrivarono appunto i tecnici e gli operai specializzati del poligono: le 12 camere iniziali diventarono 48 ed il ristorante al piano terra, faceva sempre il pieno».
Luciano Cacciabue fu anche l’uomo che ideò 40 anni fa la sagra degli agrumi, dimostrandosi imprenditore vero. Così Muravera divenne in Sardegna la capitale delle arance. Poi l’esplosione del turismo, dell’edilizia a Costa Rei, gli anni d’oro, insomma. «La crisi-dice Renato Cacciabue - è iniziata due anni fa. Negli anni Sessanta, abbiamo gestito anche la mensa interna della Vitroselenia».
Nel frattempo, qui, sono sorti anche altri piccoli alberghi. Hanno aperto pure diversi bed end breakfast e agriturismi. Ma il turista punta verso il mare, inutile nasconderlo.Quando l’hotel Corallo ha aperto i battenti, si stava però molto peggio. Lo spazio per il rilancio anche del turismo interno non manca. «Prima di arrivare qui-racconta ancora Renato Cacciabue - mia nonna e mio nonno, gestivano il dopolavoro minerarario a Carbonia e una fabbrica di gassosa. Mia nonna Mariannina Fà che era di Muravera e che possedeva parecchi terreni, volle tornare a casa, quando ancora di turismo non si parlava. Chissà, speriamo in bene».
Antonio Serreli