“Voglio abbracciare la bimba salvata diciassette anni fa”
Franco Cerniglia trovò una neonata nei rifiuti durante un viaggio a Creta
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A distanza di diciassette anni il ricordo è ancora vivo: un lamento, simile al miagolìo di un gatto, poi la scoperta di quel piccolo corpicino indifeso dentro un cassonetto della spazzatura, aggrappato con tutte le sue forze alla vita. Una scena impossibile da dimenticare per Franco Cerniglia, sardo di origini siciliane ma selargino da sempre, ai tempi 28enne, e la compagna di allora, entrambi in Grecia per il progetto "Leonardo". Una neonata - abbandonata subito dopo il parto dalla madre naturale - che la coppia aveva ribattezzato Cettina (in ricordo della mamma dell'ex fidanzata, scomparsa poco prima). «Spero di averle regalato almeno la possibilità di avere una vita felice», dice l'uomo mentre riguarda le poche fotografie che lo ritraggono con la piccola sana e salva dopo la corsa in ospedale. «Da allora non ho più saputo niente di lei, un giorno vorrei poterla riabbracciare e sapere che sta bene».
L'avventura – La vicenda risale al 2004. La coppia di fidanzati, conosciuti poco prima di quell'avventura in Grecia, si trasferisce nell'isola di Creta per svolgere un tirocinio formativo nel settore turistico con il progetto "Leonardo". Franco Cerniglia l'unico sardo del gruppo, tutti gli altri siciliani doc, compresa la fidanzata di origine palermitana. Il selargino, fresco di laurea come operatore culturale per il turismo e dopo una parentesi in Spagna con l'Erasmus, decide di affrontare un'altra esperienza oltremare per perfezionarsi, prima di iniziare a lavorare come guida turistica e ambientale, lavoro che svolge tuttora in Sardegna. La sera del 13 maggio, intorno alle 4 del mattino, i due si ritrovano a passeggiare per una stradina di Rethymno, una cittadina cretese. «La stavo riaccompagnando a casa», racconta il 45enne selargino, «solitamente passavamo sempre da un'altra strada, mentre la sera, non so perché, abbiamo deciso di cambiare tragitto».
La scoperta – Una strada poco illuminata, dove a un certo punto la coppia di fidanzati sente un lamento provenire da un cassonetto dei rifiuti. «Sembrava fosse un gattino, magari incastrato fra le buste della spazzatura e in difficoltà, e rovistando abbiamo trovato questo sacchetto nero con qualcosa all'interno che si muoveva. Ma non si trattava di un gattino», ricorda ancora emozionato, «con il cuore in gola abbiamo scoperto che dentro c'era una neonata, sicuramente abbandonata dalla madre subito dopo il parto». Immediata la richiesta d'aiuto per strada e agli abitanti della zona, poi la corsa in ospedale. Un episodio che ai tempi è finito anche nelle cronache locali dell'isola di Creta. «Siamo andati a trovarla in ospedale per circa un mese, poi la bimba è stata trasferita in un orfanotrofio al nord dell'isola. Da allora non sappiamo più niente di lei, né se sta bene e tantomeno se abbia trovato una famiglia adottiva».
Il legame – Una storia che, a distanza di tanti anni, tiene ancora legato il gruppo di amici. Franco Cerniglia nel frattempo è tornato a Selargius, dove ha avviato un'attività di servizi turistici. Mentre la fidanzata di allora ha fatto rientro nella sua Sicilia. «A volte il destino ci mette al posto giusto nel momento giusto», ripete l'uomo. «Se quella sera avessimo scelto un'altra strada forse la bimba sarebbe morta (la nettezza urbana sarebbe passata di lì a poco), o forse sarebbe stata notata da qualche altra persona, chi lo sa. L'importante è quella neonata sia stata salvata, e spero con tutto il cuore che abbia trovato la felicità. Poi chissà, magari un giorno ci rincontreremo», spera Cerniglia, «io sono pronto ad abbracciarla».
Federica Lai