«Noi qui non siamo abusivi. Abbiamo le autorizzazioni dell’amministratore: nessuno occupa lo stabile senza titolo». Ndama Kane Loum, “Samba” per tutti, viene dal Senegal e da tanti lustri è in Sardegna, dove vive con moglie e figli. È presidente dell’associazione Thiossane Radici, che da anni si occupa dell’inserimento nel tessuto sociale italiano di cittadini di vari Paesi africani che approdano da questa parte del mare a volte dopo viaggi (e vite) complessi. 

Il cuore pulsante delle sue attività è l’edificio in via Newton 2, a Selargius, dove questa mattina si sono presentati in forze i carabinieri. Alla fine dell’operazione, a leggere il bilancio dell’Arma, risultano 19 denunce per occupazione abusiva e una per maltrattamento e uccisione di animale: un giovane è stato beccato mentre con un machete colpiva una tartaruga con l’intento di mangiarla. 

«Quello è un ragazzo che non c’è tanto con la testa», spiega Samba, «a volte fa cose strane. Ci occupiamo di lui». Il mediatore, che ha collaborato anche con il Comune di Quartu nelle sue politiche di integrazione, però tiene a specificare: «Siamo in quella struttura dal 2017, con il benestare della banca che lo amministra. Qui viveva anche Michael Omomidue, il nigeriano di 46 anni investito e ucciso sulla 554. Una brava persona». Samba prosegue: «Forse si pensava che qui qualcuno spacciasse droga, ma non è così. Io aiuto questi ragazzi a inserirsi. Tanti sono in attesa di documenti, infatti solo uno è risultato irregolare perché aveva il permesso di soggiorno scaduto. Ma questo», sottolinea, «non è un covo di criminali». 

Enrico Fresu 

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