Sant'Efisio e le nuove regole per la processione. La soprintendente: «La festa non verrà snaturata»
Accorgimenti particolari per la statua e il cocchio, fra le ipotesi anche l’aumento delle fermate per ridurre gli assembramentiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nessun tentativo di snaturare una festa religiosa che si ripete da quasi quattrocento anni, ma l’intenzione di adottare un approccio scientifico rigoroso e sensibile per permettere al simulacro e al cocchio di Sant’Efisio di durare nel tempo. Elena Anna Boldetti, soprintendente all’Archeologia Belle arti e Paesaggio, tranquillizza i fedeli e i sindaci dei Comuni interessati dal passaggio della processione di maggio dei Martire Guerriero: «Non abbiamo intenzione di impedire alla gente di esprimere la propria devozione, né tantomeno in previsione di sostituire l’antico simulacro con una copia in vetroresina».
L’unica cosa certa è che sarà necessario adottare degli accorgimenti per proteggere la statua del santo e il cocchio che lo accompagna in processione: un’opera di restauro importante già affidata agli esperti.
«Per quanto riguarda il simulacro, l’intervento di sistemazione del dito spezzato durante la processione dello scorso maggio non sarà un problema – spiega Elena Anna Boldetti -, sulla statua sono presenti diversi graffi provocati dallo sfregamento dei gioielli durante la vestizione, in questo caso si procederà con una laccatura per eliminarli, stiamo pensando a come proteggerla in vista del prossimo anno. Il cocchio è più complesso, perché è una macchina a tutti gli effetti e percorre molti chilometri: l’obiettivo è coniugare la funzionalità della parti meccaniche con gli elementi più antichi che lo compongono. In ogni caso, il restauro del cocchio e del simulacro saranno l’occasione per raccogliere dati utili per definire soluzioni finalizzate a prevenire danni ai beni della celebrazione. Il lavoro che stiamo portando avanti è condotto con un approccio scientifico rigoroso e sensibile, anche grazie al contributo di un esperto demoetnoantropologo che studia il legame tra il bene e la comunità per garantire misure di tutela scientificamente valide e culturalmente rispettose».
Per la soprintendente, fedeli che attendono l’arrivo di Sant’Efisio da Capoterra a Pula non devono preoccuparsi, l’obiettivo non è rivoluzionare la festa, ma trasmetterla ai posteri garantendo la massima sicurezza sia ai simboli come il simulacro e il cocchio, che alle persone: «Apriremo un tavolo con le amministrazioni comunali e l’Arciconfraternita per capire come gestire meglio alcuni aspetti – per gestire in maniera adeguata il bagno di folla valuteremo se sia meglio ridurre le fermate del santo durante le processioni, o addirittura aumentarle in modo da ridurre gli assembramenti».
