Rinasce la sala Pira: «Sarà un luogo di incontro e di dialogo fra generazioni»
Per anni è stato il simbolo del degrado nel centro cittàPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Per anni è stato il simbolo del degrado nel centro città, fra vetrate spaccate e muri imbrattati. Conseguenza di più incursioni notturne e atti vandalici che nel tempo hanno distrutto quasi tutto. Sino a quella rinascita annunciata e concretizzata con l’inaugurazione di oggi che ha riaperto le porte della sala intitolata a Michelangelo Pira, un tempo stazione ferroviaria della città. “Oggi restituiamo alla città un luogo di incontro e di dialogo fra diverse generazioni”, le parole del sindaco Graziano Milia, presente alla cerimonia insieme a amministratori locali e non, e alla famiglia Pira al completo.
Il restyling della struttura di via Brigata Sassari era partito lo scorso anno, al centro di un percorso di co-progettazione guidato dall’assessorato alle Politiche sociali del Comune - che ha finanziato l’intervento con 300mila euro - insieme alla cooperativa “Liberi tutti” di Torino e all’associazione locale “Domu Mia”, chiamate a gestire lo spazio e coordinare le attività.
“Sarà un luogo di incontro per le associazioni e di dialogo fra diverse generazioni”, aggiunge il sindaco che durante la cerimonia ha più volte ricordato Michelangelo Pira, giornalista e antropologo al quale è dedicata la sala comunale. “Uno degli intellettuali più lucidi del secolo scorso, scelse di vivere in questa città e a lui decisi di intitolare questo spazio quando fui sindaco negli anni ’90”, ricorda. “Uno degli impegni che avevamo preso all’inizio del mandato era proprio di rigenerarlo e dargli una nuova funzione: quella di parlare alla città, di offrire uno spazio alle associazioni del terzo settore e alle diverse generazioni”.
Una rinascita attesa anche dai familiari di Michelangelo Pira, giornalista e antropologo originario di Bitti, presenti durante la cerimonia di inaugurazione. “Oggi è una bella giornata, riuscire a recuperare questa struttura è importante e sono certo che mio padre ne sarebbe stato felice”, il commento di Stefano Pira, presente insieme al fratello Matteo e alla madre Iria Piroddi tuttora residenti in città.