Rete idrica, gas, fibra ottica: città sarde sventrate dagli scavi
Le imprese lasciano percorsi di guerra: rattoppano alla bell'e meglio, promettendo l’asfalto «appena asciuga». Poi sparisconoStrada rattoppata a Cagliari (foto Max Solinas)
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Il progresso tecnologico da una parte, l’inossidabile tradizione dell’appalto pubblico dall’altra. La fibra ottica apre sempre più il mondo ai nostri computer e ci avvicina al futuro, ma per la posa delle nuove reti (tutte, non solo la fibra) apre anche trincee nelle strade delle città sarde: in molti casi si richiude con terra e un po’ di cemento, promettendo l’asfalto «appena asciuga». Ma non si vede più nessuno. Qualche Comune applica le sanzioni, molti altri nemmeno controllano e, man mano, le strade di città e paesi diventano groviera.
Scavi e percorsi tagliati nelle strade per acquedotto, fognature, energia elettrica, fibra ottica, gas e ogni altra utenza sono tappati alla bell’e meglio.
Cagliari ha molte situazioni critiche, fa notare il sindaco cagliaritano e metropolitano Massimo Zedda, ma in questo periodo di cantieri Pnrr con fondi in scadenza, si chiudono gli occhi e si tenta di andare a meta in qualche modo.
Problemi che non mancano nell’hinterland: a Sestu, a Quartu, a Monserrato, a Selargius.
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