Un 17enne, detenuto per vari reati, teneva nascosti nella sua cella del carcere minorile di Quartucciu uno smartphone (con caricabatteria) e alcune chiavette Usb. La scoperta è stata fatta dagli agenti della polizia penitenziaria, nel corso di un’ispezione di routine. 

Il giovane detenuto, italiano, aveva nascosto i dispositivi proibiti all’interno di una scatola.
Il materiale è stato poi sequestrato e il 17enne ha rimediato una denuncia all’autorità giudiziaria. Rischia una ulteriore condanna da 1 a 4 anni.

“Nonostante l’inasprimento della pena per chi introduce o detiene telefoni cellulari o dispositivi mobili di comunicazione all’interno di un istituto penitenziario, ancora vi sono soggetti non propensi a rispettare le norme quindi non intenzionati a seguire il percorso rieducativo e ciò comporterà un aumento di pena, ulteriori anni in carcere”, commenta il Segretario Generale Regionale Fns Cisl, Giovanni Villa. Che aggiunge: “Nel complimentarci con i Poliziotti Penitenziari per il servizio svolto proponiamo all’amministrazione, per quanto possibile, l’uso di inibitori di segnali di telefonia in generale

affinché i detenuti possano avere contatti all’esterno solo con gli strumenti normativamente previsti”.

(Unioneonline/l.f.)

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