Quartu, studenti lasciati a terra: «Autobus pieni, impossibile salire»
Parte la richiesta di studenti e famiglie per un servizio più efficiente e aggiungere nuove lineePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Scene di ordinario disagio ogni giorno alle fermate degli autobus cittadini, dove decine di studenti delle scuole superiori dei plessi di Pitz’e Serra si trovano impossibilitati a tornare a casa per colpa del sovraffollamento dei mezzi pubblici.
In particolare, le linee 2L e 40, fondamentali per collegare il centro con Flumini e le zone limitrofe, risultano insufficienti negli orari di punta scolastici.
Secondo quanto denunciato da studenti e famiglie, il pullman della linea 2L in partenza alle 13:35 è inutilizzabile per gran parte degli alunni, che terminano le lezioni alle 13:55 o 14:00.
«Spesso è talmente affollato che non si riesce neppure a salire», si legge nella petizione lanciata nei giorni scorsi.
«Il disagio riguarda non solo noi studenti, ma anche gli altri passeggeri, spesso anziani o con difficoltà motorie, e mette sotto pressione anche gli autisti».
Studenti e famiglie chiedono di aggiungere un secondo passaggio della linea 2L attorno alle 14:05, subito dopo il primo viaggio delle 13:30, senza la necessità di aumentare il numero di mezzi in circolazione. Stessa richiesta per la linea 40 in direzione via Brigata Sassari, dove si chiede un rafforzamento del servizio tra le 13:10 e le 14:30.
La petizione, che ha iniziato a raccogliere firme tra cittadini, studenti e pendolari, punta anche al potenziamento dei pullman PF, proponendo che due mezzi circolino contemporaneamente tra le 13:40 e le 14:20: «Così si potrebbe finalmente distribuire meglio il carico di passeggeri, ridurre i tempi d’attesa e migliorare l’esperienza di viaggio per tutti».
Un’iniziativa che sta facendo rumore sui social e nelle chat scolastiche, dove molti genitori lamentano ritardi quotidiani e viaggi al limite della sicurezza.
«Chiediamo solo un servizio più razionale – spiegano i promotori – non si tratta di un lusso, ma di garantire il diritto allo studio e alla mobilità».
(Unioneonline/Fr.Me.)