Passeggiare tranquilli per le vie di Quartu, di questi tempi, è quasi impossibile.

A impensierire i pedoni sono gli edifici vecchi e pericolanti soprattutto nel centro storico. Il rischio è di ritrovarsi mattoni e calcinacci sopra la testa e di farsi davvero male perché molte case continuano a perdere pezzi, abbandonate all'incuria spesso a causa delle liti tra eredi in disaccordo sulla ristrutturazione.

L'ultimo caso è di qualche giorno fa: i vigili del fuoco sono stati costretti a un intervento urgente per il crollo di calcinacci da una palazzina in via Dante, all'incrocio con via Ravenna.

VIA DANTE - La zona è stata messa in sicurezza e transennata. Da qui la comunicazione al Comune che ha emesso un'ordinanza di immediata demolizione delle parti a rischio, pena una multa tra gli ottanta e i 480 euro.

I proprietari dovranno adempiere all'ordinanza entro trenta giorni e la polizia municipale dovrà verificare che siano eseguiti i lavori nei tempi previsti. In caso contrario potrebbe intervenire il Comune addebitando poi le spese ai privati.

Tracciare una mappa delle case a rischio crolli non è impresa facile. Anche se il centro storico è quello con una presenza più elevata, anche altre zone della città sono ricche di edifici che perdono pezzi, incombendo minacciosi sui malcapitati passanti.

La questione non riguarda soltanto le vecchie case in "ladiri", i mattoni rossi crudi che si sfaldano sotto la pioggia, ma anche palazzine più recenti dove facciate e balconi perdono pezzi a causa della mancata manutenzione.

"ABBIAMO PAURA" - "Ci sono strade dove basta alzare la testa per vedere le condizioni di alcuni balconcini che rischiano di crollare da un momento all'altro", commenta Francesca Melis mentre passeggia in centro. E poi aggiunge: "Ormai abbiamo paura anche a uscire di casa".

LA CASA DEL PARROCO - La responsabilità ricade sempre sui privati. Il Municipio non può fare altro che firmare le ordinanze di messa in sicurezza e in caso di gravi rischi per l'incolumità pubblica, intervenire d'ufficio.

Proprio come accaduto qualche tempo fa in via Garibaldi dove gli operai comunali hanno provveduto a mettere in sicurezza la vecchia casa del parroco addebitando le spese alla Confraternita di Sant'Efisio, proprietaria dell'immobile.

Giorgia Daga

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