Il premio per la quarta edizione del concorso Rispettiamoci - promosso dal Comune per coinvolgere le nuove generazioni sul tema della violenza contro le donne - quest’anno va alla 5C della  primaria di via Vespucci. I giovani studenti sono stati premiati oggi nell’ex Convento dei Cappuccini - oltre all’attestato anche un’uscita didattica premio nel territorio della Città metropolitana - grazie al video che hanno realizzato nelle ultime settimane, con la ricostruzione di un telegiornale e i ragazzi interpreti delle varie figure interessate da un tragico caso di violenza contro una donna.

“La cosa più incoraggiante di questo concorso”, le parole del sindaco Graziano Milia, “è che sta emergendo tra i nostri giovani una maggiore consapevolezza. L’auspicio è che questo elaborato, realizzato in maniera collegiale, abbia prodotto degli esiti su ognuno di loro, individualmente, affinché possano capire, realizzare, che la vita è bella e non si può rovinare con atti di questo tipo. Voi - ha concluso rivolgendosi agli studenti -, anche se siete così giovani, avete una responsabilità enorme: cancellare definitivamente queste forme di violenza”.

In prima linea le presidenti della commissione Pubblica istruzioni, Ketty Giua, e delle Pari opportunità Elisa Usalla: “gli studenti sono gli adulti di domani, per questo occorre lavorare da ora, e sempre di più, sulla cultura del rispetto e della parità dei diritti. Il nostro auspicio è che questa esperienza rimanga loro impressa, come ricordo ma soprattutto come esempio. Intanto abbiamo appurato un grande interesse, che si è concretizzato in tante idee, tante proposte, tanti modi di lavorare per cercare la soluzione del problema, per provare a far sì che certe cosenon capitino più”.

Presente anche l’assessora Cinzia Carta: “con questo video è stata data una dimostrazione di convinzione e maturità. I ragazzi di oggi sono un passo avanti rispetto alla mia generazione, che a quell’età pensava principalmente a giocare. È la conferma del fatto che stiamo seminando bene; speriamo di vedere presto i frutti di questo lavoro”.

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