Dopo aver firmato la dichiarazione internazionale per la lotta all'HIV/AIDS ed essere così entrata nel circuito delle Fast Track Cities, primo Comune in Sardegna, Quartu prosegue il suo impegno in collaborazione con Lila Cagliari per il contrasto alle nuove infezioni da Hiv e la riduzione dello stigma nei confronti di chi ha contratto il virus.

Obiettivi contenuti nel progetto di coesione sociale pronto a partire, presentato ieri nell’Ex Convento dei Cappuccini. Si parte con la campagna di affissione di pannelli stradali riguardanti il tema del virus Hiv e altre infezioni sessualmente trasmissibili. Verrà inoltre proposta una giornata di test all’interno dei locali individuati e messi a disposizione dall’amministrazione comunale. Infine sarà allestita una mostra negli spazi della Social Gallery, la galleria di via Eligio Porcu diretta dall’artista Jo Coda, il primo a girare un documentario sull’Hiv nel 1992.

«Con i progetti di coesione sociale l’amministrazione in questi anni ha voluto dare dei segnali forti, creando percorsi virtuosi di informazione», ha spiegato l’assessore comunale ai Servizi sociali Marco Camboni. «Questo programma in particolare ci è sembrato fortemente impattante sulla popolazione cittadina, soprattutto dal punto di vista del carattere della prevenzione, che non solo limita i danni, ma dà anche la possibilità di evitarli. Parliamo infatti di una tematica che tende a stigmatizzare coloro che vivono in un ambito patologico, con riferimento alle diverse malattie sessualmente trasmissibili. Quartu è l'unica città della Sardegna ad aver aderito al progetto Fast Track Cities, proprio perché intende combattere questo stigma sociale che impedisce alle persone di avere, nei limiti dei percorsi sanitari, una vita serena e dignitosa».

Presente anche la presidente di Lila Cagliari Brunella Mocci: «Quello dell’Hiv e delle altre malattie sessualmente trasmissibili, è un tema poco conosciuto e quindi intendiamo attivare varie azioni che permettano di conoscerlo meglio. La prima tra tutte è una campagna che dia delle informazioni chiare e sintetiche sulle vie di trasmissione, che orienti ai servizi del territorio e che aiuti a combattere lo stigma sulle persone che hanno contratto il virus. Per questo riteniamo importantissimo che nel progetto sia prevista anche una giornata di test, con la collaborazione degli operatori formati all’Unione Nazionale del Ministero della Salute».

L’ultima fase del progetto prevede una mostra nella Social Gallery diretta da Jo Coda sul tema dell’Hiv, con street artists, Le Lucide, Paolo Fresu e tanti altri.

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