Prima sporcano, poi ripuliscono la piazza. L'esempio dei ragazzi di Monastir
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Il monito dell'assessore, postato sul mezzo più letto dai ragazzi, Facebook, ha fatto effetto e la piazza insudiciata di cartacce, lattine e bottigliette di plastica è stata ripulita dagli stessi ragazzini che nel volgere di 48 ore sono passati dall'epiteto di piccoli vandali a esempio di civiltà e responsabilità.
Impegnandosi, vale a dire, in prima persona per riportare la piazza Berlinguer, loro ritrovo quotidiano, alla normalità.
La vicenda arriva da Monastir, dove l'assessore Gianluca Lampis ha lanciato su Facebook un messaggio forte, e provocatorio.
"Se esistesse la festa dell’inciviltà oggi sarebbe la data ideale. Vi garantisco che gli autori non sono stranieri ma italiani e di buona famiglia", ha scritto Lampis.
Il post, accompagnato da alcune fotografie della storica piazza Berlinguer (fino a qualche anno fa centro della vita sociale e culturale della cittadina) invasa da carta, lattine e bottigliette di plastica, ha fatto subito centro e i ragazzini, imbeccati dai genitori, hanno ripulito tutto dall'oggi al domani.
"Il messaggio, forte, dell’assessore Lampis, ha avuto il suo effetto dando vita a un bell’esempio di civiltà che ha visto uniti gli adulti e i ragazzi. I primi, genitori o educatori a vario titolo, hanno fatto capire ai ragazzi di avere sbagliato, e i secondi hanno rimediato nel giro di poco e ripulito l’area che loro stessi avevano sporcato", commenta la prima cittadina di Monastir Luisa Murru.
Anche don Bruno Ibba, il parroco di San Pietro, è rimasto favorevolmente colpito dal comportamento prima poco civile e poi virtuoso dei ragazzini.
"Quello che hanno fatto, ripulendo la piazza che avevano sporcato, dimostra la loro presa di coscienza, di responsabilità, e questo non può che farmi piacere", ha detto il sacerdote.
Da giovani vandali a esempio di civiltà: per i ragazzini il passo è stato breve, e deciso, quanto i buoni consigli impartiti dagli adulti e la loro schiena piegata a raccattare carta e plastica abbandonata.