Padre di due gemellini non può riconoscere i figli: è detenuto a Uta
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Il 2 gennaio compiranno un mese ma ai due gemellini, un maschietto e una femminuccia nati prematuri, è negato il diritto di essere riconosciuti dal loro papà, Mattia Deligia, detenuto nel carcere di Uta.
Il 35enne di San Michele non ha ricevuto il permesso per poter conoscere i suoi due figli, nati al Santissima Trinità e subito trasferiti nel reparto di terapia intensiva neonatale del Policlinico di Monserrato, all'inizio con un quadro clinico complicato.
"Il mio compagno", denuncia Claudia Pisano, "ha presentato la richiesta per poter andare in Comune e riconoscere i nostri due figli. Non ha mai ottenuto il permesso. E oramai è quasi trascorso un mese".
IL RACCONTO - Claudia ha così iniziato la sua personale battaglia, affiancata dall'avvocato Marco Lisu e dalla presidentessa dell'associazione Socialismo diritti e riforme, Maria Grazia Calligaris. "I bimbi", racconta la mamma, "sarebbero dovuti nascere il 28 gennaio. Ci sono state delle complicazione e sono venuti al mondo il 2 dicembre, ad appena 31 settimane.
Nonostante fossero inizialmente in pericolo, al papà non è stato permesso di vedere i due piccoli. Io ho presentato tutte le documentazioni necessarie, ma non ho avuto risposte".
Ora c'è il problema del riconoscimento dei due bimbi a cui, di fatto, non è concesso il diritto di essere registrati in Comune dal padre.