Una giovane pornostar alla festa della birra e Monserrato si divide. Mentre sui social infiamma il dibattito, il sindaco Tomaso Locci non arretra di un passo e rilancia: «Martina Smeraldi è una giovane sarda, cagliaritana, di successo, perché censurarla? Salirò anch’io sul palco. Basta ipocrisie».

L’evento sotto accusa è il Beer Fest in programma il prossimo 31 luglio al Comparto 8, tra via dell’Aeronautica e via Riu Mortu. Tra birra, musica e ospiti, a far discutere è la presenza di Martina Smeraldi, 25 anni, cagliaritana e vincitrice del cosiddetto “Oscar del porno”.

La sua partecipazione è stata annunciata all’interno del calendario estivo patrocinato dal Comune, e per molti cittadini è «il punto più basso mai toccato da un’amministrazione comunale».

Ma il primo cittadino replica senza mezzi termini: «Ricordo a tutti che il nostro assessorato oltre alla cultura racchiude anche lo spettacolo. Noi abbiamo patrocinato l’evento organizzato dall’Ichnusa e Martina Smeraldi non verrà pagata dal Comune. Fa parte di un programma ben più ampio che comprende Sandro Murru e il Tributo ai Queen».

Locci sottolinea come la festa sia interamente organizzata da Heineken, la stessa società che ha portato Fabrizio Corona a Sestu la scorsa settimana: «Mi è stato chiesto dagli organizzatori se fosse gradita la presenza di una giovane attrice di successo che, nel suo campo, rappresenta Cagliari e la Sardegna. Dal momento che si tratta di una serata leggera, esclusivamente di spettacolo, ho detto subito di sì: è l’occasione giusta per far conoscere e promuovere la nostra area eventi, i nostri spazi, e far arrivare tanta gente a Monserrato».

Poi l’affondo: «Che piaccia o no, Martina Smeraldi ha ricevuto un premio, un riconoscimento internazionale. È una giovane sarda che nel suo campo dà lustro alla Sardegna: perché censurarla?”.

Ma il sindaco va oltre e chiama in causa quelli che definisce “falsi moralisti”: «Martina Smeraldi è un personaggio pubblico, può piacere o non piacere, ma non capisco tutti questi pregiudizi. Mi chiedo: se fosse arrivato Rocco Siffredi ci sarebbe stata la stessa reazione? E perché la presenza di Fabrizio Corona a Sestu per lo stesso evento non ha provocato lo stesso rumore?».

E ancora: «Molti purtroppo confondono la pornografia con la prostituzione, e si sbagliano. Non è questo il caso. Posso dire però di aver visto in politica persone prostituirsi – politicamente parlando – per una poltrona o per il cosiddetto contentino. Credo sia ben peggio di tutto questo polverone per una semplice serata nata per divertiri che animerà la nostra cittadina».

La conclusione del sindaco è un invito aperto: «Per questo accolgo l’invito, salirò sul palco e invito tutti a partecipare all’evento monserratino. È solo spettacolo, non serve montare crociate morali».

Dall’altra parte però Andrea Zucca, consigliere di minoranza del gruppo “Pauli Monserrato- La Svolta” rispedisce le accuse al mittente: «Il problema non è la persona che è stata invitata, ma che il sindaco stia rilanciando la polemica che ne è scaturita, buttandola in politica e sui suoi avversari con riferimenti poco eleganti. Se i cittadini lo stanno criticando per una scelta non gradita non è chiaro il riferimento al mondo politico che nulla ha a che fare con l’evento in programma». 

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