Mandas, dopo l'incendio si lavora alla sistemazione di Su Angiu
Il rogo dei giorni scorsi ha devastato la macchia mediterranea circostante
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Al lavoro per ricostituire il polmone verde di Mandas. Il sindaco Umberto Oppus ha tenuto un sopralluogo con la Soprintendenza archeologica per valutare i danni sull’area nuragica di Su Angiu, interessata nei giorni scorsi da un grosso incendio che ha devastato tra le altre cose la macchia mediterranea circostante. “Insieme stiamo programmando le iniziative finalizzate alla valorizzazione del nostro immenso patrimonio archeologico”, ha detto il primo cittadino.
La ricostituzione vegetazionale dipende fortemente dalla gravità dei danni subiti a carico del soprassuolo, gli interventi in programma dovranno, dunque, tenere contro degli effetti del passaggio del fuoco sia a livello delle singole piante e, nel caso dell’incendio di Mandas, non potranno prescindere dalla pulizia e dal recupero dei reperti nuragici rovinati dall’incendio.
Le fiamme sono partite da Suelli, località Pranu Senis, e si sono poi propagate più a nord, raggiungendo i paesi confinanti sino all’area archeologica Su Angiu, nei pressi del nuraghe più importante del paese dell’alta Trexenta.
"È semplicemente assurdo e inaccettabile distruggere il frutto di un anno di lavoro o il patrimonio di secoli”, era stato il commento del sindaco Oppus, che aveva immediatamente convocato la Giunta per deliberare lo stato di calamità naturale.