Le trattative sono andate avanti sotto traccia, quasi in silenzio. Per mesi. Il Comune di Cagliari, del resto, ha manifestato in diverse occasioni la volontà di chiudere le partite aperte con le ex frazioni. Oltre a Quartucciu, la prima comunità a diventare autonoma nel 1983, c’è Elmas che, conquistato il rango di Municipio nel 1989, ancora oggi deve avere indietro alcuni beni dalla città madre.

Uno di questi era l’ex scuola di via dell’Arma Azzurra. Era, perché nei giorni scorsi è stata trasferita all’amministrazione masese. «Con il decreto dell’assessore regionale siamo rientrati in possesso dell’edificio, che ora cederemo alla Asl per la realizzazione della Casa della Comunità», dice la sindaca di Elmas Maria Laura Orrù. «Parliamo di una struttura socio-sanitaria molto importante per tutto il territorio».

Il primo cittadino del capoluogo regionale, Paolo Truzzu, ricorda: «In verità la scuola era già di proprietà del Comune di Elmas, ma per errore era rimasta nel patrimonio di Cagliari». Lo stesso vale per le aree ancora nella proprietà di Cagliari nel territorio di Monserrato: «Situazione che, essendo ancora in capo a noi, almeno formalmente, la proprietà delle aree, ha messo a lungo in difficoltà i proprietari delle case, realizzate anche da cooperative, che -  magari -  non avrebbero potuto vendere il loro bene qualora avessero voluto. Abbiamo ceduto dal punto di vista patrimoniale queste aree, senza affrontare per ora la questione economica».

Il centro dove i temi della ripartizione patrimoniale sono maggiormente sentiti, non solo dal punto di vista politico, resta quello di Monserrato. Chiusa – come riferito dallo stesso Truzzu -  nella scorsa primavera la vicenda dei terreni di proprietà di Cagliari in territorio di Monserrato, l'amministrazione guidata dal sindaco Tomaso Locci sta procedendo ai riaccatastamenti. Ma ora punta anche a un altro obiettivo, rivendicazione storica della più grande delle ex frazioni, l'ultima ad essersi affrancata dal capoluogo nel 1991 attraverso un referendum plebiscitario: quella di una porzione simbolica della Piana di San Lorenzo. Partita già chiusa, ma che potrebbe segnare qualche novità.

«A breve avremo un incontro con Cagliari per definire tutta questione delle aree limitrofe», informa Locci. «In quel contesto, proporremo la cessione da parte nostra di terreni attorno alla caserma dei Vigili del Fuoco, di un certo pregio perché è lì che sorgerà il cosiddetto parco lineare, in cambio dell’area dove insiste la chiesetta di San Lorenzo nella Piana. E' una rivendicazione storica della nostra comunità: speriamo di riuscire nell'intento, confidando anche nel dialogo proficuo che si è aperto con l'amministrazione Truzzu». Chissà se a Palazzo Bacaredda, su questo punto, saranno d’accordo.

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