Dalla premiazione in Comune al viaggio nelle montagne sacre della Cina. Per gli allievi della scuola di arti marziali di Sestu l’estate è stata segnata da due traguardi: il riconoscimento per i meriti sportivi, ricevuto a giugno dalla sindaca Secci, e la straordinaria esperienza di tre settimane trascorse tra templi e palestre di Wudang, culla del kung fu e del taoismo. Un percorso che unisce radici locali e orizzonti internazionali, crescita sportiva e maturazione interiore.

Ad accompagnarli il maestro Ulisse Badas, fondatore della scuola Xuan Wu Institute di Sestu in via Don Milani: «Ho passato decenni in Cina per studiare con uno dei più grandi maestri e questa volta ho portato con me i miei allievi. Non è stata una vacanza ma una sorta di pellegrinaggio: sveglia alle 5.30, meditazione, ore di pratica in un luogo che richiede adattamento e sacrificio. Abbiamo studiato nella montagna sacra di Wudang, legata alla filosofia taoista che è pratica. Lì i ragazzi hanno trovato il vero spirito della disciplina. Il viaggio in Cina ti cambia: vedi quanto le radici siano profonde, scopri che il kung fu non è solo combattimento ma filosofia, un modo di stare al mondo che arricchisce ogni giorno la vita».
Un’esperienza che, per molti, ha avuto il valore di una prova personale. Luana Porcu, di Sestu, racconta: «Io mi reputo una principiante, quindi per me è stato ancora più intenso. Mi sento privilegiata per questo, il maestro Ulisse ha accolto tutti senza distinzioni, non solo gli agonisti. Salire al Picco d’Oro, nonostante le vertigini, è stata una sfida. Ma arrivare in cima mi ha cambiata: al ritorno non ho più avuto paura e ho persino filmato la discesa. È come se qualcosa dentro di me fosse maturato».
Il ventenne Simone Pinna ricorda l’impatto con il Gran Maestro: «Una persona di grande umanità, capace di farsi capire anche senza parole, nonostante la barriera linguistica. In cima al Picco d’Oro, con un pubblico di un migliaio di persone che capiva ogni gesto, ho sentito la forza di un’energia unica. Sicuramente tornerò, perché lì si studia nella culla del kung fu e si approfondisce con uno studio ancestrale delle sue radici».
Il gruppo, formato da praticanti dai 18 ai 55 anni, ha avuto anche l’onore di esibirsi davanti a un pubblico vasto ed esperto, raccogliendo stupore e applausi. Per la scuola Xuan Wu Institute, aperta da undici anni, questo viaggio rappresenta un passaggio decisivo. «I ragazzi erano pronti – conclude Badas – non solo nella disciplina, ma anche mentalmente e spiritualmente. Questo è il frutto di anni di lavoro, ma anche di un legame forte che ci tiene uniti come comunità. Ed è proprio lì che il kung fu rivela la sua essenza: insegnare a crescere insieme».

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