Tanta (troppa) burocrazia, sostegno economico «insufficiente» e difficoltà organizzative di vario genere. Sono queste alcune delle motivazioni che hanno spinto l’associazione Chourmo e il suo storico festival letterario Marina Cafè Noir a salutare Cagliari. Una decisione sofferta, arrivata non prima di aver ringraziato tutti per l’affetto e la vicinanza ricevuta dopo l’annuncio: una notizia che ha colto di sorpresa molti e lasciato, nel cuore di chi ama la manifestazione, un grande senso di vuoto. «Siamo stati letteralmente sommersi dall’affetto, dalla riconoscenza e dalle attestazioni di stima. Abbiamo ricevuto un’infinità di messaggi pubblici e privati che abbiamo molto gradito: segni inconfondibili, ai nostri occhi, di un lavoro che in più di vent’anni ha coinvolto e innamorato davvero tante persone, sopra, dietro e soprattutto di fronte al palco», scrivono i responsabili dell’associazione.

Gratitudine a parte, Chourmo ha voluto mettere nero su bianco alcuni «elementi utili per chi è interessato a capire meglio le nostre scelte», precisando che non esiste un vero casus belli e che l’intenzione non è «fare la guerra» al Comune. Nell’elenco stilato dall’associazione figurano «tempistiche di assegnazione di spazi e contributi totalmente inadeguate ai fini di un lavoro serio e continuativo, un’ampia mancanza – nonostante le innumerevoli interlocuzioni verbali – di reale appoggio pratico e logistico, un sostegno economico insufficiente rispetto all’impianto complessivo del progetto (in termini qualitativi, quantitativi, storici e mediatici), e una generale mancanza di chiarezza e coerenza su questioni riguardanti piani di sicurezza, agibilità degli spazi e così via».

In sintesi, spiegano, «la “sburocratizzazione” che in tanti speravamo di vedere in questi ultimi anni, non c’è stata». Il Marina Cafè Noir è un festival totalmente gratuito, «un progetto che da sempre si realizza nelle piazze e nelle strade della città», spesso «dal nulla» e con tutte le difficoltà che questo comporta. «Respingiamo ovviamente al mittente le sciocchezze di chi approfitta di una scelta importante ed emotivamente densa come la nostra per i propri tornaconti – partitici o lavorativi – o per i propri ego-trip», conclude l’associazione. «Vi promettiamo che cercheremo di essere sempre coerenti e all’altezza della storia che abbiamo la fortuna di avere alle spalle. E di voi, che da sempre ci sostenete».

(Unioneonline/v.f.)

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