"Era l'amore della mia vita". Giuseppina Vincentelli, 63 anni, è la vedova di Salvatore Usala, il signore che ha combattuto per il riconoscimento della dignità dei malati di Sla, morto nei giorni scorsi dopo dodici anni di malattia e di battaglie.

Nel soggiorno della villetta di Rio San Girolamo, dove c'era il letto del marito e dove ancora c'è tutto l'apparato tecnologico che lo aiutava a comunicare col mondo, racconta del loro primo incontro, le nozze, la nascita della figlia Mara nel '76, la malattia che arrivò coi primi segnali nel 2004.

"L'altruismo, la simpatia, il senso della giustizia. Era questo il patrimonio della sua anima. Un tesoro che ha saputo preservare anche davanti al dolore".

Oggi su L'Unione Sarda l'intervista completa.
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