Dopo aver concluso il suo mandato da sindaco di Decimoputzu, il paese che ha amministrato con dedizione, Alessandro Scano si è trovato davanti a una sfida diversa da qualunque battaglia politica: quella per la sua salute. «Un giorno ho iniziato a sentire un fischio insistente all’orecchio – racconta – e da lì sono partiti i controlli. Non immaginavo che mi avrebbero trovato un’ipertensione così alta».

Gli esami cardiologici hanno infatti rivelato una pressione diastolica stabilmente superiore ai 90 mmHg. «Il cardiologo non ha usato mezzi termini: farmaci e almeno quaranta minuti di camminata al giorno. All’inizio l’ho presa come una prescrizione, non certo come l’inizio di un nuovo percorso».

Eppure, passo dopo passo, qualcosa è cambiato. «Camminare mi faceva stare bene. Sentivo che il corpo rispondeva, che la testa era più leggera. Così, quasi senza accorgermene, è arrivata la corsa. Prima pochi minuti, poi qualche chilometro, poi la voglia di andare oltre».

Due anni fa l’ingresso nella GS Runner di Cagliari ha segnato il vero salto nel mondo delle competizioni. «Volevo mettermi alla prova, ma soprattutto capire fin dove potessi arrivare senza forzare, ascoltandomi».

Le prime gare da 10 chilometri, le mezze maratone, gli allenamenti con la società. Fino all’anno in corso, quello del grande passo. A marzo, Scano corre la sua prima vera maratona, quella di Roma, circondato da storia e adrenalina. «Roma è stata un’emozione difficile da spiegare. Correre tra il Colosseo, i Fori, piazza Venezia. Mi sembrava di vivere un film».

Quell’esperienza non solo lo ha segnato, ma lo ha spinto immediatamente a cercare un nuovo obiettivo. Domenica scorsa è arrivata la seconda grande sfida: la Maratona di Firenze. Un percorso più scorrevole ma ricco di simboli, tra Arno, Duomo, Ponte Vecchio e Piazza della Signoria. «A Firenze sono partito con più consapevolezza. Sapevo che potevo farcela, ma non immaginavo di migliorare così tanto il mio tempo».

Scano ha infatti chiuso la gara in 3 ore e 54 minuti, venti minuti in meno rispetto alla prova romana.

All’arrivo ha sventolato la bandiera dei Quattro Mori, circondato da una numerosa rappresentanza sarda: Giovanni Pisano della GS Runners Cagliari; Milena Pisu, Maurizio Pellegrino e Giacomo Vacca della Cagliari Atletica Leggera; Federica Pillai, Annalisa Mancini, Elisabetta Marongiu, Cristina Onnis, Cristina Milia, Simone Rocca e Luca Murru della Blue Tribune; Maurizio Scano, Tiziano Tatti, Stefano Biccai e Valentina Giardina della Cagliari Marathon; Giovanni Castrioti e Davide Carta della Run Card.

«Vedere i ragazzi sardi vicini, sentire il tifo della mia famiglia è stato il vero traguardo. La loro presenza mi ha dato la forza nei momenti più duri della gara». Correre non è solo allenamento, per Scano. È crescita, equilibrio, libertà. «Non sono un campione, lo dico sempre. Ma correre mi ha insegnato a superare i miei limiti, passo dopo passo, e a godermi ogni piccolo traguardo».

Quella che era nata come prescrizione medica si è trasformata in un nuovo modo di vivere. «Ho iniziato per necessità, oggi corro per scelta. E non tornerei più indietro».

Il cammino non si ferma. Domenica prossima Alessandro parteciperà alla Mezza Maratona di Cagliari. «Cagliari è casa. Correre lì avrà un sapore speciale. Ogni gara è un’occasione per conoscermi meglio e per condividere questa passione con tanti amici runner».

La storia di Alessandro Scano dimostra che ogni difficoltà può trasformarsi in un’opportunità di rinascita. Con disciplina, costanza e il forte legame con la propria terra, ha trasformato un problema di salute in un viaggio straordinario.
«Da sindaco a maratoneta non l’avrei mai immaginato – sorride – ma oggi so che la corsa mi ha restituito qualcosa che avevo perso: me stesso».

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