Prima il banchetto a base di gelati, poi l'incendio innescato con le bottiglie di alcolici nello storico ristorante sul mare. Ladri, o forse una banda di teppisti che hanno incenerito, nella notte tra venerdì e sabato, impianti elettrici, condizionatori e arredamenti dello "Scogliolungo", locale del lungomare che da sessant'anni è un simbolo della movida estiva. Gli inquirenti sono al lavoro per individuare i colpevoli.

NESSUN RINVIO PER L'APERTURA La riapertura del locale storico era prevista per il 20 maggio. Tutto era pronto per accogliere di nuovo cene e festeggiamenti per matrimoni e ricorrenze. Il blitz a orologeria ha segnato emotivamente i titolari, i quali non hanno però nessuna intenzione di gettare la spugna.

I TITOLARI «Dovevamo aprire il 20 maggio e lo faremo. Non sappiamo ancora come, ma di sicuro lo Scogliolungo non rimarrà chiuso in quella data», dicono. Ieri mattina, verso le 9,30, è stata Brunella Pinna, una delle proprietarie del ristorante, ad accorgersi della devastazione. Appena ha aperto la porta è stata investita dal fumo e dal forte odore di bruciato. Ha capito in un attimo e ha avvisato il 112: sul posto sono arrivate in pochi minuti la pattuglia del nucleo operativo dei carabinieri di Porto Torres e l'autobotte dei vigili del fuoco. L'incendio è stato domato con gli estintori, ma divani, sedie, pareti, arredi e impianti della luce erano ormai distrutti. Decine di migliaia di euro di danni.

NESSUN TESTIMONE Gli abitanti delle villette vicine non si sarebbero accorti di nulla, anche perché le fiamme non si sono propagate, limitandosi a divorare l'interno del ristorante. Buona parte dell'arredamento è, infatti, autoestinguente: brucia senza che il fuoco si diffonda. Forse è anche per questo motivo che l'incendio è passato inosservato.

L'ASSALTO I teppisti hanno forzato la porta laterale del bar, che comunica con il ristorante, e si sono infilati nell'edificio. Hanno fatto uno spuntino notturno a base di gelati, poi sono entrati nella sala principale del ristorante. Si sono accaniti su tavoli e sedie, hanno rastrellato le posate spargendole dappertutto, hanno scaraventato a terra le bottiglie di grappa e whisky creando un terreno fertile per il fuoco. Potrebbe essere bastata una sola sigaretta per scatenare l'inferno.

INDAGINI Nella tarda mattinata sono arrivati anche gli uomini della sezione investigazioni scientifiche. A loro tocca il compito di analizzare tracce o indizi utili a individuare i colpevoli del raid notturno che ha mandato in fumo un pezzo di storia di Porto Torres.

VALLEDORIA Incendiari in azione nella notte anche a Valledoria, nella spiaggia di San Pietro, dove è andato distrutto il chiosco Korumba beach, di proprietà di un imprenditore gallurese. I primi rilevamenti escluderebbero la pista dolosa, anche se il gestore ha dichiarato che gli impianti elettrici erano staccati. Al suo interno si trovavano sdraio, ombrelloni e naturalmente gli arredi del bar. I danni ammontano a circa 50mila euro.

SAMUELE SCHIRRA
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