È successo ieri mattina a Las Vegas. In Italia era primo pomeriggio quando il torneo di poker più prestigioso dell'anno ha decretato i nove finalisti. Si trattava dell'ottavo giorno di gara, a cui si erano classificati 27 giocatori. Il giovane cagliaritano è partito subito bene, dimostrandosi spavaldo e sicuro di sé, riuscendo a diventare in qualche mano anche il “chipleader”, colui con più denaro da puntare. Ma la strada per raggiungere la finale era ancora lunghissima. Per regolamento, si doveva arrivare a eliminare 18 persone, così da ottenere i nove più forti, chiamati i “november nine”. Ci sono volute oltre 18 ore di gioco per concludere la selezione, ben 5 solo per eliminare l'ultima persona. In Italia erano le 21 quando è cominciata l'ultima battaglia. In tanti l'hanno seguita in diretta su internet, facendo il tifo per Filippo, che ancora una volta ha dimostrato di saper praticare un poker intelligente, molto spesso aggressivo. Ha finito con a disposizione 19,850,000 in chip, che gli hanno fatto ottenere il quinto posto in classifica. È l'unico europeo dei nove, accanto a sei statunitensi e due canadesi.

Ma non è la prima volta che il giovane ventiseienne dimostra il suo valore nel poker. Già nel 2009, per esempio, si era aggiudicato la prima tappa del campionato italiano pro. Da quel momento è riuscito a catturare l'attenzione di tutta Italia, che lo considerava un emergente dalle ottime possibilità. E le aspettative non sono state deluse. Candio sta continuando a vivere la sua passione per il poker ad altissimi livelli, alternando successi a delusioni. Ma quello che è riuscito a ottenere adesso è un traguardo che nessuno italiano aveva raggiunto prima. Per la prima volta, infatti, un rappresentante del tricolore si siederà al tavolo della finale mondiale del campionati del mondo. E lo farà mostrando Cagliari come provenienza. Non ci sono dubbi, ormai: la sua non è questione di fortuna.

STEFANO CORTIS
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