Pochi bimbi, nati "tardi" e da genitori non sposati: il report sulla natalità in Sardegna
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La Sardegna è in testa alle città italiane nella "posticipazione", ossia nel ritardare il momento in cui avere figli.
Lo riporta l'ultima analisi dell'Istat sulla natalità in Italia.
Secondo il dossier, le mamme e i papà sardi decidono sempre più tardi di avere il primo figlio, quando hanno un'età media che oscilla sui 32,5 anni (la media nazionale è di 31,8 anni).
Primo figlio che poi, in realtà, resta quasi sempre l'unico: il numero medio di bimbi per le famiglie sarde è infatti di 1,04, tra i più bassi in Italia.
Il dato si allinea al trend del nostro Paese dove i tassi di natalità e di fecondità si abbassano: nel 2016 sono stati iscritti all'anagrafe 473.438 bambini, oltre 12mila in meno rispetto al 2015. Nell’arco di 8 anni (dal 2008 al 2016) le nascite sono diminuite di oltre 100mila unità.
POCHI BIMBI E POCHE NOZZE- "In un contesto di nascite decrescenti - scrive l'Istat - quelle che avvengono fuori del matrimonio sono in aumento: 141.757 i nati da genitori non coniugati nel 2016, oltre duemila in più rispetto al 2015. Il loro peso relativo è più che triplicato rispetto al 1995 e raggiunge il 29,9% nel 2016".
Gli stessi matrimoni, in Italia, hanno toccato il minimo nel 2014, anno in cui sono state celebrate appena 189.765 nozze (57mila in meno rispetto al 2008).
Anche in Sardegna sono tanti i bimbi nati da genitori non sposati: il 37,4%.
UNA CURIOSITÀ - I nomi più diffusi tra i bambini sardi nati nel 2016? Alessandro e Sofia.
(Redazione Online/D)