La polemica scoppia dopo la pubblicazione di uno studio condotto dal Dipartimento di Scienze biomediche dell'Ateneo di Cagliari, in collaborazione con l'Asl 8, l'ospedale Brotzu e l'università di Pisa, sulla produzione di un particolare pecorino che diminuirebbe i valori eccessivi di colesterolo nel sangue. Alla ricerca ha partecipato anche il caseificio Ica di Dolianova che ha potuto produrre i primi esemplari. Ma da Valpiana, piccolo borgo del Grossetano reclamano l'esclusiva dell'invenzione. "Il pecorino anticolesterolo esiste dal 2009 - dice l'imprenditrice Angela Saba, originaria di Ozieri ma da anni stabile in Toscana - e viene venduto nella mia azienda che lo produce direttamente. È lo stesso formaggio utilizzato nelle ricerche che ora sono elogiate, unico nel suo genere, non essendoci altri prodotti con queste caratteristiche". Tesi sostenuta dal presidente di Confagricoltura Grosseto, Vivarelli Colonna: "Siamo stati noi i primi a produrlo, non i sardi".

La replica da Dolianova non si è fatta attendere. Barbara Argiolas, responsabile del marketing della Ica (Industria casearia Argiolas) risponde alle accuse: "Siamo l'unico caseificio italiano che ha investito soldi e risorse in questo studio, e i soli che inviano settimanalmente i campioni di latte da sottoporre agli esami delle cliniche universitarie di Cagliari e Pisa. Esistono aziende toscane che hanno partecipato alla sperimentazione, producendo questo particolare formaggio, ma che non possono reclamare nessun merito sull'invenzione".

Maggiori dettagli nel pezzo di Luca Mascia sull'Unione Sarda oggi in edicola.
© Riproduzione riservata