La Cisl e il Sadirs vanno all'attacco sulle troppe regole che non vengono rispettate: sulle visite mediche mai fatte, sugli sprechi per i dirigenti e sulle consulenze. Il segretario generale del sindacato confederale Davide Paderi lancia un ultimatum e minaccia azioni legali: "Se entro i primi di febbraio non otterremo risposte adeguate, ci rivolgeremo al magistrato". Anche il Sadirs fa la voce grossa, inviando una nuova lettera di fuoco al presidente della Regione, all'assessorato al Personale e al Coran, dopo le due spedite a dicembre.

LA DIRETTIVA CHE HA FATTO SCATTARE LE POLEMICHE - Una nuova direttiva del direttore generale dell'assessorato al Personale, Giuseppe Manca, obbliga che non sia superiore ai 15 minuti, e che comunque il tempo perso debba essere recuperato. In pratica i dipendenti saranno obbligati a concordare l'arco temporale entro il quale si potrà uscire nell'arco della mattinata con i direttori generali ed a “strisciare” il tesserino magnetico ad ogni uscita e ogni rientro.

Ma c'è chi non ci sta e annuncia, addirittura, battaglie legali. La Uil-Fpl, il sindacato più rappresentativo tra i dipendenti regionali, è sul piede di guerra. "Ribadiamo le forti critiche al provvedimento già espresse nel 2006 e annunciamo fin d'ora che avvieremo un'azione di contestazione della scelta compiuta dall'amministrazione, avvalendoci del nostro studio legale», preannuncia Giampaolo Spanu, segretario regionale della Uil-Fpl, comparto Regione. Quanto al recupero del tempo impiegato in pausa, "la nostra posizione storica è, per sintetizzare: "Il controllo delle uscite e del tempo impiegato sì, obbligo di recupero no: la breve pausa di ristoro è fatta dal dipendente anche nell'interesse dell'amministrazione e peraltro le interruzioni obbligatorie sono previste dalle norme in materia di tutela della salute per il lavoro al computer. Inoltre mancano distributori automatici in molte sedi e strutture".

Il direttore generale, nella circolare, ribadisce che questa volta la linea è dura davvero: "I dirigenti dei settori che accertino che queste regole non sono state rispettate devono aprire procedimenti disciplinari".

SINDACATI ALL'ATTACCO - Le richieste sono a tutto campo: dalla riforma dell'apparato regionale ai nuovi indirizzi al Coran per arrivare un testo unico del contratto e chiarire alcuni punti controversi.
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