19 gennaio 2012 alle 10:38aggiornato il 19 gennaio 2012 alle 10:38
Ovilò, delitto Molino a una svoltaDue arresti e una confessione
Svolta nelle indagini per l'omicidio compiuto nel dicembre scorso a Ovilò, frazione di Loiri Porto San Paolo. Durante la notte due persone sono state sottoposte a fermo indiziario per il delitto di Antonio Molino, di 56, ucciso a fucilate prima di Natale.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L'operaio e cacciatore capo squadra Domenico Molino, di 56 anni, di Ovilò, una frazione di Loiri Porto San Paolo, è stato ucciso a fucilate per "balentia" durante una sorta di battuta di caccia all'uomo, probabilmente "punito con una vera esecuzione per qualche screzio maturato all'interno dell'attività venatoria" per il predominio dei capicaccia. Lo ha spiegato il titolare delle indagini, il sostituto procuratore della Procura di Tempio Riccardo Rossi, ricostruendo le fasi dell'assassinio e le tappe che hanno portato all'arresto dei due presunti responsabili. In carcere a Tempio, in attesa dell'udienza di convalida fissata per domani, sono finiti Antonio Quaglioni, di 59 anni di Ovilò, cugino della moglie della vittima, e Andrea Faedda, di 38, di Berchiddeddu. Quest'ultimo sotto torchio da giorni, ieri sera avrebbe confessato. Secondo quanto ricostruito dal pm Rossi, affiancato dal comandante provinciale dei Carabinieri di Sassari, col. Francesco Atzeni, e dal col. Nicola Lorenzon di Olbia, Quaglioni e Faedda il 22 dicembre scorso erano usciti all'alba e poi appostarsi, dopo una camminata di oltre 45 minuti, sul luogo del delitto: Molino venne colpito a fucilate davanti al suo terreno nelle campagne di Ovilò mentre si apprestava a partecipare ad una battuta di caccia con la sua compagnia. Quaglioni avrebbe materialmente sparato, mentre Faedda sarebbe rimasto a distanza. A Quaglioni gli investigatori sono arrivati perché l'uomo, il 26 dicembre scorso, ha denunciato ai carabinieri il furto del suo fucile durante una battuta nelle campagne di Torpè. Il fatto, però, non ha mai convinto gli inquirenti che in questi giorni hanno chiuso il cerchio sui due presunti responsabili accusati di omicidio premeditato con l'aggravante dei futili motivi, legati appuntu alla rivalità fra capicaccia.
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