Ha visto letteralmente la morte in faccia Pietro Contena, l'allevatore di Orune di 43 anni, scampato nella tarda serata di ieri a un agguato rientrava a casa in auto. Due dei dieci pallettoni di fucile esplosi contro la sua Ford Kuga in corsa gli sono passati a un centimetro dal volto. La sua abilità alla guida lo ha salvato dalla morte per la seconda volta: nel primo agguato subito, il 24 settembre 2012, quando era stato ferito gravemente nel suo ovile nelle campagne di Orune, 12 dei 17 pallettoni esplosi contro di lui erano andati a segno, salvandosi anche allora, nonostante le ferite fossero gravi al punto da lasciarlo parzialmente invalido.

La dinamica della sparatoria di ieri, quando Contena intorno alle 20 sulla Strada provinciale 58 tentava di raggiungere la sua casa di Su Pradu, a Orune, l'ha spiegata il comandante della Compagnia dei carabinieri di Bitti, Fabio Saddi, questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Nuoro. "Tre nuclei di fuoco - ha detto l'ufficiale dell'Arma - hanno esploso 10 colpi di fucile crivellando l'auto di Contena, mentre percorreva la seconda curva della ripida salita di casa, ma non colpendo lui mai una volta". E' stato lo stesso Contena dopo il tentato omicidio ad andare dai carabinieri della stazione vicina e a raccontare l'accaduto. "Sembra che in questo posto vogliano uccidere solo me", avrebbe detto ai militari in stato di evidente confusione.
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