Mancava un quarto d'ora alle tredici e il corso Vittorio Emanuele, la strada principale del paese, era ancora affollato di gente quando è successa una tragedia che ha dell'incredibile. Un bambino di quattro anni non ancora compiuti anni è scappato di mano al padre ed è finito in strada proprio nel momento in cui passava una moto che lo ha travolto e ucciso. Il giovane che era alla guida del mezzo, probabilmente sconvolto, lo ha abbandonato in un vicolo poco lontano ed è scappato, tornando a casa. Lì lo hanno trovato dopo veloci ricerche i carabinieri, che lo hanno arrestato contestandogli le accuse di omicidio colposo e di omissione di soccorso. Una tragedia consumata in pochi istanti che ha gettato l'intero paese nel lutto e nello sconforto. Un fatto così grave non si ricorda a memoria d'uomo.

LA VITTIMA Il bambino rimasto ucciso si chiamava Francesco Pira, avrebbe compiuto quattro anni fra poco ed era figlio di Andrea, 35 anni, pastore molto conosciuto ad Orotelli che dopo il matrimonio si era sistemato in una casa di Mussinzua. Lascia una sorellina e un fratellino anche loro in tenera età.

L'ARRESTATO Sotto il peso di un'accusa terribile e la condanna dell'intera comunità è finito nel carcere nuorese di Badu 'e Carros Antonello Pittalis, 35 anni, operaio nella piccola impresa edile gestita dal padre Tineddu. Anche questa una famiglia molto conosciuta e stimata che da ieri condivide i terribili effetti di un dramma causato da una incredibile serie di circostanze avverse.

L'INCIDENTE Secondo la ricostruzione dei carabinieri, fatta grazie anche alle numerose testimonianze di chi si è trovato nei pressi dell'incidente, la moto (una enduro Honda) di cui era alla guida Pittalis è sopraggiunta proprio nel momento in cui la piccola vittima, approfittando di una distrazione degli adulti, è uscita sulla strada dal camerone dove si celebrava la seconda giornata di festa per un matrimonio che si era svolto il giorno precedente, rimanendo inevitabilmente travolta. Dai ragazzi che si trovavano in un bar distante pochi metri è partito immediato l'allarme alla guardia medica e al 118. Ma il rapido intervento dei medici non è purtroppo servito a salvare la vita al piccolo Francesco. Subito dopo il violento impatto, il bambino è rimasto cosciente dando l'impressione che le lesioni non fossero così gravi come era parso. Poco dopo però si è accasciato e sono stati inutili i tentativi di rianimarlo, andati avanti per circa un'ora. Secondo il primo esame, il decesso è dovuto ad un forte trauma addominale: il bimbo porta sul corpo ancora l'impronta del pneumatico della moto investitrice. La salma è stata trasferita nella camera mortuaria dell'ospedale San Francesco, a Nuoro, dove oggi verrà eseguita l'autopsia.

LE INDAGINI Messo all'erta pochi istanti dopo l'incidente, in corso Vittorio Emanuele è giunto il comandante della stazione dei carabinieri, il maresciallo Pierpaolo Sabiu. Sono stati messi all'erta anche i militari della compagnia di Ottana, comandati dal capitano Antonio Parillo. La collaborazione dei testimoni è stata totale: in una strada nella quale riecheggiavano le urla disperate dei genitori del piccolo sono stati raccolti gli elementi sufficienti a fare luce sul drammatico fatto. È emerso fra l'altro che un gruppo di motociclisti, fra i quali probabilmente anche Antonello Pittalis, scorrazzava su e giù per la strada principale del paese a velocità sostenuta fin da qualche minuto prima che succedesse il tragico evento.

ANGELO ALTEA
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