Lo scorso sabato pomeriggio un esemplare di gruccione (Merops apiaster), noto in sardo come Marragau, è stato recuperato in località Prochilis dagli agenti della Forestale di Villaurbana.

L’animale è stato notato da un cittadino all’interno di un terreno privato: appariva vigile, senza riuscire a volare ed era quindi esposto al rischio di predazione.

Accertata l’assenza di nidi nelle vicinanze, i Forestali hanno provveduto a trasportarlo nella clinica veterinaria “Due Mari” di Oristano. Qui il dottor Paolo Briguglio ha riscontrato uno stato generale di debilitazione, probabilmente dovuto a denutrizione, senza però rilevare fratture o lesioni alle ali.

Il gruccione è una specie migratoria protetta dalla Convenzione di Berna. Ogni anno arriva in Sardegna tra aprile e maggio per nidificare, per poi ripartire a fine estate verso l’Africa. L’Isola è considerata uno dei siti di riproduzione più importanti d’Europa, grazie alla presenza di ambienti ideali come sponde sabbiose o argillose, dove gli uccelli scavano le gallerie per deporre le uova.

In estate non è raro osservare interi gruppi di gruccioni posati su rami o fili elettrici, pronti a tuffarsi in spettacolari picchiate per catturare insetti in volo. La loro dieta è infatti composta soprattutto da imenotteri – api, vespe e calabroni – che riescono a neutralizzare con abilità prima di ingerirli.

Proprio questa caratteristica ha generato in passato contrasti con gli apicoltori, ma in Sardegna è stato trovato un equilibrio: molti hanno adottato sistemi di protezione passiva, come reti di copertura delle arnie, che riducono l’impatto dei predatori senza danneggiare la specie.

L’episodio di Villanova Truschedu, spiegano i Forestali, è un esempio di collaborazione tra cittadini e istituzioni nella tutela della fauna selvatica e nella conservazione della biodiversità, valori che fanno della Sardegna un territorio di straordinaria ricchezza naturalistica.

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