La disperazione dei cittadini di Uras senza assistenza sanitaria aumenta e c'è chi sta decidendo di protestare in strada con tanto di striscioni e megafoni.

Ma non è con le braccia conserte nemmeno il sindaco Fenu: dalla sua scrivania è partita una dura nota rivolta all'assessore regionale alla Sanità Bertolazzi e al commissario della Asl di Oristano Argiolas. L'oggetto della richiesta è chiaro: "Implementazione della copertura sanitaria necessaria alla comunità”.

A Uras l'emergenza sanitaria continua senza sosta da quando il primo agosto scorso è andato in pensione il dottor Aldo Rizzetto che dava assistenza a 1500 pazienti.

Ora c'è solo l'Ascot ma i turni, come denunciano i cittadini, non sono abbastanza per coprire le esigenze del paese. Ma non solo: i giorni e gli orari cambiano di settimana in settimana. Per ora ad esempio si conoscono solo i turni fino al 30 agosto. Fa strano poi che la stessa Asl ha fatto sapere che l'ambulatorio di Uras può essere raggiunto anche dai cittadini di Arcidano. Il sindaco non solo chiede più assistenza sanitaria, ma ricorda anche tutti i disagi che i cittadini vivono fuori dall'ambulatorio di via Marconi di proprietà dell'Asl, nonostante la presenza di un gazebo installato dal Comune due giorni fa: “Risulta completamente inadeguato a fronteggiare la situazione in termini di spazi e dotazione di adeguati sistemi di climatizzazione che possono rendere meno sofferta l'attesa - si legge nel documento - Aver provveduto ad aggiungere posti a vedere e dispensare bottigliette d'acqua a quanti pazienti per l'afa, non è abbastanza”. 

"Nonostante le soluzioni temporanee che possiamo offrire come amministrazione – prosegue il sindaco -, abbiamo bisogno di maggiore copertura oraria da parte del personale medico. Il 14 agosto abbiamo inoltre inviato una richiesta di ristrutturazione e adeguamento urgente dello stabile dato l'aumento esponenziale dell'afflusso di utenti e visto le barriere architettoniche presenti e la completa inadeguatezza dell'edificio".

Fenu infine non fa tanti giri di parole: “Se la situazione non cambia saremo costretti a manifestare”.

Laura Dessì, portavoce del gruppo “La Voce di Uras” del quale fanno parte tanti cittadini è un fiume in piena: "Ciò che sta accadendo è gravissimo, non solo l'ambulatorio non è in gradi di ospitare tutti i cittadini ma ci sono anche tante persone allettate che hanno bisogno di assistenza. Come fanno i pochi medici nelle poche ore a disposizione a recarsi anche nelle case del paese? Spero che qualcuno intervenga, altrimenti protesteremo in strada".

Interviene anche la consigliera di minoranza Anna Maria Dore, ex sindaco: "La mancanza dei medici è una situazione nota. La popolazione è in grandissimo affanno e difficoltà, non servono proclami ma fatti concreti per il bene della comunità". 

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