Lungo il canale 17, che collega gli stagni di Corru mannu e Corru S'ittiri al mare, l'acqua comincia a entrare nuovamente grazie ai lavori in corso da parte del Consorzio di bonifica di Oristano per il ripristino dell'ossigenazione delle acque. Per i pescatori di Marceddì una manna dal cielo che attendevano da anni.

I mezzi meccanici in azione non sono più tre come nelle scorse settimane ma quattro. L'ultimo messo a disposizione dal Consorzio, Ente al quale la Regione ha affidato l'importante intervento, ha un braccio lungo 15 metri, un modo per arrivare anche nelle zone più impervie. «Ha una capacità di intervento maggiore rispetto agli altri scavatori è in grado di raggiungere le aree più lontane dalla scogliera», spiega il direttore del Consorzio Carlo Corrias.

Grazie all'intervento dei mezzi meccanici i sedimenti sabbiosi che tappano il canale vengono spostati ai lati del corso d'acqua, sopra le rocce. «Per ora i sedimenti resteranno a ridosso del canale dove c'è la scogliera», tiene a precisare Corrias. «Visto che si tratta di un intervento emergenziale. Poi sarà effettuato uno studio ingegneristico per capire se quel materiale può restare lì o meno. Così del resto prevede il progetto. Ora ci interessa ripristinare il deflusso dell'acqua. I risultati sono già evidenti».

I lavori a Marceddì dovrebbero terminare tra circa una settimana. Antonio Loi, presidente del Consorzio pesca: «Non ci sembra vero. Dopo anni di proteste e battaglie finalmente la Regione ci ha ascoltati. Ora attendiamo di vedere il canale come era un tempo, pieno d'acqua, e di poter pescare nuovamente senza problemi». Una volta finiti gli interventi a Marceddì gli operai del Consorzio di Bonifica si sposteranno a Cabras per liberare lo stagno dalla mercerella che in questi anni si è espansa sia all'interno dello stagno ma anche nei canali di collegamento a mare, causando fenomeni di ostruzione che impediscono il normale ricambio idrico.

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