Sedilo, tzia Menedda compie 100 anni: "Un consiglio ai giovani? Studiate"
Grande festa in paese per il secolo di vita di Filomena MureddaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Traguardo del secolo di vita per Filomena Muredda, conosciuta da tutti a Sedilo come Tzia Menedda. Il marito Giuseppe Puddu è morto nel 2015 all'età di 95 anni. Madre di due figli Raffaele, medico e Francesca infermiera, è assistita da quest'ultima.
Tzia Menedda si è sempre data un gran da fare tra casa e campagna, amava dedicarsi a tessere il telaio e a ricamare. Ora passa le giornate seduta in poltrona. Le piace chiacchierare con le persone e sapere le vicende del paese.
In questi giorni anche lei ha risentito di quanto accaduto per la festa di San Costantino. "Non fa altro che dire che è una cosa mai successa. Ha usato il termine vergogna perché non si è corsa l'Ardia e per la presenza massiccia delle forze dell'ordine al santuario. Dice che nel 1943 l'Ardia non si era corsa perché c'erano le bombe vicino al lago Omodeo e non era possibile", racconta la figlia Francesca, dedita ad assisterla giorno e notte.
E prosegue: "L'altra vergogna di cui parla è lo sfregio che hanno fatto al parroco per l'asinello. Mamma stima molto don Battista. Però dice anche che un segnale per la processione si doveva dare".
Tzia Menedda ha vissuto con sofferenza il tempo del lockdown: "Non poteva venire nessuno a trovarla e a questo le è dispiaciuto. Mi chiedeva di questo virus, sottolineando che non eravamo in guerra. Si informava se era contagioso e voleva sapere dell'evolversi della situazione anche in Sardegna".
Alla centenaria stanno molto a cuore i giovani e il loro futuro: "Dice sempre che bisogna continuare a studiare, che non bisogna smettere mai. Con mio fratello è stata molto severa per lo studio, così per i miei nipoti, uno medico e due dentisti. Quando vede dei giovani che abitano vicino a casa e che frequentano l'università vuole sapere se stanno studiando. Per lei è importantissimo".
La figlia prosegue: "Mamma vuole che le legga gli articoli di giornale e poi ama ascoltare poesie in dialetto". Tzia Menedda mangia volentieri la pasta e di sera la minestrina, ma per la giornata di oggi alla scelta tra ravioli e pasta al forno ha optato per quest'ultima.
Stasera a casa riceverà la benedizione del parroco. Prevista la visita del sindaco e della Giunta. E poi un rinfresco a casa per parenti e amici per festeggiare il secolo di vita.