A due giorni e mezzo  dall’Ardia, in paese si respira il  clima della grande attesa. Tutto però sembra  pronto per celebrare quella che i  sedilesi riconoscono come  una  festa religiosa. Concetti sottolineati a da  don Maurizio Demartis, parroco della comunità, che ha designato Leonardo Pes come capo corsa.  «È un atto sacro –  evidenzia  – perché chi porta la bandiera  incarna San Costantino».

Il sindaco Salvatore Pes rimarca come l’Ardia  è qualcosa di unico.  «Un legame profondo, un vincolo antico che unisce tutta la popolazione. Sedilo non sarebbe Sedilo senza l’Ardia». Le emozioni crescono in chi la vivrà da protagonista. Leonardo Pes, pandela matzore, porta con sé il sogno atteso da quando era ragazzino: «È una sensazione davvero unica», confessa. Accanto a lui, suo figlio Andrea, quasi  ventenne, sarà la terza bandiera. Una scelta fatta con il cuore ma non solo. «Conosco bene le sue qualità, sono felice sia al mio fianco».

 Nel cuore della corsa c’è anche Mario Nieddu, seconda bandiera, presenza silenziosa ma fondamentale: «Questa è l’Ardia di Leonardo, la sua festa attesa da una vita». Gli sarà affianco con la forza di un’amicizia lontana nel tempo.  Una tensione che coinvolge tutta la famiglia Pes, come racconta Barbara Muredda madre e moglie.  «Sono sensazioni indescrivibili, che stiamo vivendo  insieme a all’altra nostra figlia Gaia. Ci affidiamo alla fede e al Santo».

Poi ci sono i fucilieri, guardiani della corsa. Costantino Nurachi, veterano con 42 Ardie alle spalle, parla con la saggezza dell’esperienza: «Il nostro ruolo è fondamentale per la sicurezza dei cavalieri e del pubblico». Mario Melosu, presidente dei Fusilieris, lo ribadisce: «La nostra non è una  presenza folkloristica, ognuno ha un compito preciso e sul percorso ci muoviamo  con grande responsabilità. e senso di appartenenza».

Angelo Porcu, presidente dell’Associazione Santu Antinu, sottolinea il grande impegno di un gruppo che lavora tutto l’anno per preparare ogni dettaglio.  »Siamo orgogliosi di rappresentare il paese, la tensione è altissima, ma è un’emozione collettiva che ci unisce». Sara Faedda  è la  prioressa del Consiglio di San Costantino, il gruppo delle donne che si occupa della custodia e di tutti i servizi inerenti  la  parte religiosa nel santuario di San Costantino. «Siamo  animate da tanta  fede e abbiamo il delicato compito di preparare ogni cosa in maniera puntuale e attenta, partecipando a tutte le funzioni religiose. È una esperienza bella e toccante».  

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