Sulle polemiche relative alle problematiche della sicurezza dell'Ardia di Sedilo, interviene anche il consigliere regionale sedilese Peppino Canu   «L’applicazione della nuova disciplina sulle manifestazioni che si svolgono fuori dagli impianti autorizzati, introdotta con il decreto dello scorso gennaio dal Ministro dello Sport del governo Meloni»,  afferma Canu, « rischia di cancellare l’Ardia di Sedilo, che non è una competizione alla stregua di un qualsiasi palio, ma una corsa tradizionale con origini secolari.

Negli ultimi 20 anni, e soprattutto dall’adozione dell’ordinanza Martini nel 2009, tanto si è fatto a Sedilo per garantire la sicurezza, sia del pubblico che di cavalli e cavalieri. Per citarne qualcuna, spiega il consigliere regionale, «l’introduzione della protezione nell’arco di ingresso al Santuario, le numerose zone interdizione al pubblico, il rafforzamento del servizio d’ordine e dei fucilieri, i controlli veterinari sui cavalli. Un compromesso tra tradizione e sicurezza, sicuramente da migliorare, ma non da stravolgere, come previsto oggi dal decreto ministeriale, con l'introduzione di paratie, barriere, e modifiche al percorso che, oltre che rendere la manifestazione più pericolosa sia per gli stessi cavalli sia per il pubblico che assiste, ne snaturerebbero il suo significato rituale». 

Da qui alcuni consigli concreti. «Se un miglioramento sulla sicurezza ci dev’essere»,  sottolinea Canu, che s’ intervenga, ad esempio, sul binomio cavallo-cavaliere, introducendo visite d’idoneità più accurate, con esami specifici sugli arti eseguiti da ippiatriprofessionisti per una migliore selezione degli animali che partecipano alla corsa».


E gli enti coinvolti, il Comune di Sedilo e l’Associazione Santu Antinu, anche con l’ausilio della Regione Sardegna, «riprendano il discorso interrotto tempo fa sulla candidatura della Festa di San Costantino a patrimonio dell’Unesco, poiché dalla sua valorizzazione culturale passa anche la sua conservazione  futura. Una festa», coblude, «che da quattro secoli è raccontata da storici, scrittori, intellettuali, poeti, viaggiatori
e registi, considerata tra le feste più importanti della Storia e dell’Identità sarda».

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