Scano Montiferro, ok all’uso dell’acqua di Sant'Antioco per irrigare i campi
Comune autorizzato dalla RegionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La comunità di Scano potrà finalmente utilizzare l'acqua che sgorga dalle sorgenti di Sant’Antioco. La preziosa risorsa è stata concessa per trent’anni al comune di Scano, per uso irriguo, al servizio della diga scanese e della condotta rurale, per una portata di 28,45 litri al secondo. L’ufficialità dell'autorizzazione arriva da parte dell’Assessorato ai Lavori Pubblici regionale, direzione generale del Genio Civile.
Per il Comune è una vittoria epocale, dopo anni di battaglie e di adempimenti: «la nostra comunità, ora, ha il diritto di prendere l’acqua dalle sorgenti di Sant’Antioco. Questa importante conquista rappresenta un punto fermo nella difesa degli interessi della comunità ed è segno dell’impegno costante della nostra amministrazione nella tutela del diritto alla vita del paese di Scano, costantemente minacciato da interessi economici e politici esterni», precisa il sindaco Antonio Flore Motzo.
L’ultimo riferimento è alla contesa ancora in atto con Abbanoa e il Comune di Macomer proprio per il progetto dell’ente idrico regionale della costruzione del nuovo acquedotto dalle fonti di Sant’Antioco per portare l’acqua al capoluogo del Marghine. Un progetto di 3 milioni e mezzo di euro mai iniziato, è fermo da 10 anni tra contese e intoppi burocratici.
Macomer ha drasticamente bisogno del nuovo adduttore idrico proveniente da Sant’Antioco, dal primo novembre avrà infatti l’acqua razionata a giorni alterni. Il comune montiferrino invece è da sempre contrario al nuovo acquedotto perché «andrebbe a danneggiare l’intero ecosistema del rio Mannu, e mancherebbe l'acqua per la comunità e per le attività agro-pastorali».
