Dimezzate dalla Regione le richieste di contributi dei cittadini privati di Uras che hanno subito danni nelle proprie case per l'alluvione del 18 novembre 2013.

In media riceveranno mille euro a testa.

Levata di scudi del sindaco Gerardo Casciu, che ha definito "una vera beffa" i criteri e le procedure adottate dalla Regione per l'assegnazione degli indennizzi ai privati ed alle attività produttive.

Il primo cittadino ha spiegato: "Su un fabbisogno in Sardegna di 39 milioni di euro per 42 Comuni la Regione ha stanziato appena 2 milioni di euro.

Ad Uras 191 privati avevano presentato le schede alla Regione per un totale danni di un milione e 453 mila euro. Ne sono stati ammessi 81 che riceveranno complessivamente 87 mila euro, una media di poco più di mille euro a testa. Una vergogna". La motivazione? Casciu ha risposto: "La regola prevista dalla Regione è che il danno dichiarato fosse almeno di 10 mila euro. L'acqua è entrata nelle case senza fare distinzioni. Perché chi ha subito danni per meno di 10 mila euro non ha diritto ad essere risarcito?" Su 11 richieste delle attività produttive sono state accolte 8 per un totale di 47 mila euro. Il sindaco ha chiuso: "La Regione avrebbe fatto meglio a stanziare i 4 milioni totali all'emergenza sanità. Piuttosto che beffarsi dei Comuni colpiti da Cleopatra. Adesso la gente non capirà e protesterà contro noi sindaci".
© Riproduzione riservata