Oltre due ore di dibattito sull'emergenza per l'ospedale Delogu stasera in assemblea dell'Unione dei comuni del Guilcier. I sindaci sono sul piede di guerra dopo la chiusura mercoledì del punto di primo intervento. Ne chiedono la riapertura immediata, in caso contrario sono pronti ad azioni eclatanti, in primis andare in Procura paventando l'ipotesi di interruzione di pubblico servizio.

Ma c'è chi punta anche ad azioni provocatorie più eclatanti. Intanto c'è una prima certezza: a breve, probabilmente ad inizio settimana, incontreranno a Ghilarza l'assessore alla Sanità Mario Nieddu. Un'unica richiesta: la riapertura immediata del punto di primo intervento e una soluzione definitiva per superare una volta per sempre le emergenze che puntualmente si presentano per l'ospedale della cittadina del Guilcier.

Presenti all'incontri i rappresentanti di Ghilarza, Abbasanta, Norbello, Sedilo, Paulilatino, Tadasuni. Domenico Gallus, in qualità di presidente della Commissione sanità, ha ripercorso quanto accaduto da aprile ad oggi. Ha assicurato che sarà trovata la soluzione, ha chiesto ai colleghi di attendere una decina di giorni. Ha quindi spiegato che da luglio è in corso un dibattito tra sindacati e Regione per fare in modo che al pronto soccorso operino guardie mediche: "Un ultimo incontro c'è stato giovedì, ancora non si è raggiunti un accordo e tutto è stato rinviato di una settimana", ha detto. Per sopperire alla carenza di personale ha chiarito che il tavolo tecnico convocato in Regione, oltre a puntare su una selezione e attivare il concorso, ha deciso come soluzione tampone per la mobilità obbligatoria dai reparti di Medicina della Assl confinanti con quella oristanese. Ma c'è chi ritiene che debbano esserci risposte immediate e che il punto di primo intervento debba essere riaperto subito. Per questo l'incontro urgente con l'assessore Nieddu. Qualcuno si è spinto pure oltre: i sindaci di Ghilarza e di Norbello per sollevare l'attenzione hanno proposto di verificare se sia possibile attivare con risorse proprie un ospedale da campo.

Ora si attende di incontrare Nieddu. Ma all'orizzonte c'è anche un nuovo problema: dal 25 novembre, la notte e i festivi, non sarà più garantita la reperibilità per il laboratorio analisi. Gli esami dovranno quindi essere portati ad Oristano. Situazione già vissuta la scorsa estate.
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