Polemiche sull'Ardia, si dimette il sindaco di Sedilo: "Non mi piego ai ricatti"
Si è dimesso questa mattina il sindaco di Sedilo Alessio Petretto. Dimissioni che arrivano dopo mesi in cui la situazione politica è stata tesissima.
Tanti i motivi dei dissapori. Petretto li ripercorre nella lunga lettera di dimissioni. E chiarisce che sin da inizio legislatura si sono manifestate importanti criticità. Tra i motivi di tensione la gestione dell'Ardia.
In un passaggio della lettera di dimissioni Alessio Petretto scrive: "Era l'ordinanza dell'Ottava dell'Ardia la divergenza. Divergenze di opinioni e pretese che si sono ripetute nel 2016, e che l'ex vicesindaco ha messo nel tavolo della discussione anche per il 2017. Le ordinanze che ho adottato sono state identiche a quelle dei ventisette anni precedenti, pur avendo tentato di trovare una soluzione per far correre i cavalli".
E ancora: "Poiché la sottoscrizione di quel provvedimento comportava enormi responsabilità, con eventuali conseguenze penali e patrimoniali, ho ritenuto che la decisione finale spettasse al sindaco. Con prepotenza e arroganza mi si pretendeva di fare diversamente. Si voleva un sindaco che non facesse il sindaco. Inaspettatamente hanno trovato un sindaco deciso, non decisionista".
Tante altre le divergenze, ad esempio nei rapporti col personale e con le istituzioni. Petretto entra nel dettaglio degli avvenimenti che si sono susseguiti con la maggioranza e fa riferimento ad alcune riunioni.
"Nell'incontro del 4 novembre mi veniva chiesto un azzeramento delle Giunta e di tutte le decisioni prese. Per me si chiama ricatto, ma a certe logiche non mi piego, preferendo le dimissioni".
Impossibile giungere ad un accordo con la minoranza. Dopo le ultime vicissitudini Petretto ritiene "non vi siano premesse per qualsiasi tipo di accordo per il proseguo della consiliatura".