Pescatori di Marceddì contro il Comune di Terralba: «Sta mandando in agonia il comparto»
Critiche sui lavori nello stagno e sul ponte, attacco sull’ittiturismo: «Soolo promesse»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ittiturismo mai decollato, ponte che mette in pericolo i pescatori e muraglioni che cadono a pezzi. Ecco perché quando piove tutti i detriti vanno a finire nello stagno, con tutti i disagi del caso. I pescatori di Marceddì puntano il dito contro il Comune di Terralba. Il consiglio di amministrazione si è riunito per discutere dell'assenza della politica locale e delle problematiche che si sono create e che vanno, a detta dei pescatori, risolte quanto prima.
«Il Comune elargisce promesse e speranze che non riesce a mantenere - commenta il presidente del Consorzio pesca Antonio Loi - Sta mandando in agonia un intero comparto». Tra i vari argomenti è stato analizzato il problema legato all'ittiturismo che a Marceddì non è mai decollato. «Doveva sorgere nei locali della terza peschiera - spiega Loi - ma per problematiche legate agli espropri dei terreni non siamo mai riusciti a far partire l'attività. Eppure per noi sarebbe un'entrata economica importante, che darebbe lustro a tutto il territorio».
Loi poi punta il dito sul ponte che collega la borgata marina di Marceddì alla costa Verde, dove è in corso il secondo intervento di ristrutturazione. «Ben venga la sicurezza degli automobilisti, ma questo tratto di strada a noi pescatori non sta portando alcun beneficio, anzi. Sotto l'infrastruttura ci sono pericoli evidenti. Chi pesca rischia di farsi male. Come mai non riescono ad intervenire viste le tante risorse finanziate dalla Regione? Molti interventi sono stati solo promessi».
Loi ricorda i varchi ormai distrutti che permettono nello stagno di San Giovanni l'entrata dei detriti: «Dopo dieci mesi dalla presa in carico dei lavori per il risanamento ambientale del posto - spiega ancora Loi - non si è svolta nemmeno una giornata di lavoro. Chiedo agli amministratori di intervenire subito. E se la politica non sa far valere la propria autorità allora è necessario che se ne occupi un altro Ente».
L'assessore ai Lavori pubblici Andrea Grussu: «I lavori sul ponte procedono senza sosta anche per risanare la parte utilizzata dai pescatori. Il primo lotto da un milione ha visto oltre il risanamento dei filoni a mare anche l'apertura delle finestre chieste proprio dal Consorzio Pesca, che permette un importante scambio idraulico. Il secondo lotto, in corso, prevede il risanamento di altri piloni e l'apertura di altre finestrelle. Per quanto riguarda invece i lavori nello stagno di San Giovanni, a breve partiranno. L'intervento è stato già appaltato. I tempi si sono allungati per diversi motivi, tra cui le richieste delle analisi dei sedimenti da parte dell'Arpas».
