«Papà picchia la mamma». Un messaggino sulla app YouPol, da qui sono partite le indagini e una ragazzina oristanese è riuscita a far bloccare il padre violento. È solo uno dei recenti risultati ottenuti dalla Questura dopo le segnalazioni inviate sull’applicazione apposita per smartphone, tablet e pc.

Un servizio nato otto anni fa per denunciare casi di violenza, bullismo e vari reati. «Le statistiche confermano che dal 2024 a maggio 2025 c’è stato un progressivo aumento anche nell’Oristanese dei casi di violenza tra le mura domestiche ma anche episodi di bullismo, spaccio di droga e altri reati» ha spiegato il capo di gabinetto Michele Chessa.

Situazioni al limite che sempre più spesso vengono segnalate attraverso la applicazione, soprattutto dai giovani come dimostra l’episodio della ragazzina che ha chiesto aiuto alla polizia dopo i ripetuti maltrattamenti del padre verso la madre. Ma c’è stato anche il caso di uno studente che veniva regolarmente deriso e perseguitato dai compagni di classe: una situazione che sarebbe potuta degenerare se il ragazzo non avesse avuto la prontezza di scrivere un messaggio su YouPol e raccontare quanto stava accadendo. «L’applicazione è molto importante perché ci permette di interagire direttamente con il cittadino – ha aggiunto – chi è vittima di violenza o chi è a conoscenza di situazioni particolari può denunciare, anche in anonimato, gli episodi». E nei giorni scorsi un uomo che aveva il divieto di frequentare locali pubblici è stato notato all’interno di un bar: immediata la segnalazione alla polizia con un messaggio su YouPol.

L’app consente l’accesso con la registrazione dell’utente oppure in forma anonima, poi l’invio di messaggi e immagini direttamente alle centrali operative delle Questure. «YouPol è identica a una messaggeria, chi vuole può entrare in contatto con la polizia in maniera diretta e rapida», ricorda Matteo Porceddu, dirigente dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura. L’applicazione viene gestita dal punto di vista operativo dalla Direzione anticrimine e mette subito in contatto con la Questura più vicina.

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