E' stato presentato oggi presso la sala riunioni del Comitato Regionale della Figc Sardegna il "Football talents", camp di calcio internazionale in programma nei campi del Centro "Tino Carta" di Sa Rodia dal 12 al 18 giugno 2016, organizzato dalla E-agle Association. Presenti i promotori Simone Ripamonti e Raffaele Noce, i collaboratori Gianni Putzu, docente Isef, Alessandro Cozzula, preparatore fisico, e l'allenatore Bernardo Mereu, responsabile tecnico del progetto.

Per la Federazione ha fatto gli onori di casa il vicepresidente del CR Sardegna Gianni Cadoni. Il target riguarda giovani calciatori/calciatrici dagli 8 ai 16 anni, garantendo, oltre a una programmazione tecnica di livello, una settimana di svago, divertimento e socializzazione (alloggeranno presso l'Horse Country di Arborea), con l'intento di sviluppare le conoscenze dei ragazzi in relazione al territorio, la Sardegna e l'oristanese.

Dal punto di vista tecnico, durante il Football talents gli allievi potranno entrare in un circuito di valutazione (Sardegna sport lab) attraverso diversi esperti tematici che seguiranno i ragazzi e il loro livello in campo psicologico, fisico e nutrizionale. Il lavoro poi verrà integrato con le valutazioni di tre tecnici internazionali come Gerard Nus (ex Liverpool e Ghana), Gabor Hegedeus (Nazionale Ungherese) e Adam Waterson (prepararatore ex Western Sydney Wanderers FC). Alla fine della settimana ogni atleta avrà un certificato "di talento" personale. Gianni Cadoni, vicepresidente CR Sardegna, conferma l'attenzione della Federazione, che ha patrocinato senza indugi il Football Talents: "Siamo convinti della bontà del progetto che è agli inizi e merita il sostegno, ma ha delle basi assolutamente importanti". Bernardo Mereu sottolinea che Football talents non è solo vacanza: «Ci sono una serie di aspetti scientifici che rappresentano una novità rispetto agli altri camp, nella valutazione del talento e nella costruzione dello stesso, un modello da tenere in considerazione anche per la Federazione». Raffaele Noce ha grande fiducia nel progetto: «Proviamo a collaborare con il territorio e le realtà locali, proviamoci e usciamo da una forma di chiusura che abbiamo da sempre, proponendo qualcosa di nuovo, un format di valutazione che può poi essere riproposto altrove, una grande possibilità per i giovani sardi. Spero anche nell'attenzione dei tecnici locali, come opportunità di confronto».
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