Dopo oltre dieci anni di commissariamento, la Provincia di Oristano tornerà ad avere un presidente e un Consiglio di 10 componenti,  espressione degli 87 Comuni del territorio.

Le elezioni di secondo livello, fissate per il 29 settembre nel palazzo provinciale di via Carboni, vedranno contrapposti due candidati alla guida dell’ente: Paolo Pireddu, sindaco di Villaurbana e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, e Andrea Abis, sindaco di Cabras, esponente del centrosinistra e già commissario del Consorzio di Bonifica dell’Oristanese. Le liste dovranno essere presentate entro le 12 del 9 settembre. L’appuntamento segna una svolta istituzionale: dopo anni di gestione straordinaria, l’ente torna alla rappresentanza politica, con il voto ponderato degli amministratori locali.

Perché avete accettato la candidatura?

Per Pireddu la scelta è stata naturale: «Accolgo la candidatura con senso di responsabilità. È una sfida che nasce dal territorio e per il territorio, con l’obiettivo di dare risposte concrete alle comunità locali. La compattezza del centrodestra mi ha convinto che questa sia la strada giusta».
Abis parla invece di un lungo processo di maturazione: «Ho deciso dopo un’attenta riflessione. L’ente provinciale ha perso ruolo e autorevolezza, diventando debole e distratto. Occorre un lavoro di ricostruzione e di visione ampia. Ho sentito il dovere di mettermi a disposizione».

Quali partiti e movimenti vi sostengono?

Il fronte di Pireddu raccoglie l’intero centrodestra: Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Psd’Az, Udc, Riformatori Sardi e Sardegna al Centro 20Venti. «Una coalizione compatta, radicata e capace di garantire rappresentanza a tutto il territorio provinciale», sottolinea il sindaco di Villaurbana.
Abis è sostenuto dal cosiddetto campo largo: Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Sinistra Futura, Progressisti,  Orizzonte Comune e amministratori civici. «È una rete di forze politiche e di amministratori che guarda oltre gli schieramenti, aperta alla partecipazione dei civici molto presenti nei consigli comunali».

Che  punti programmatici principali propnete ?

Pireddu mette al centro sviluppo territoriale e servizi: «Vogliamo valorizzare le risorse locali, rafforzare i servizi ai cittadini e costruire una visione strategica di lungo periodo. La Provincia deve tornare protagonista nelle infrastrutture e nella pianificazione del territorio».
Abis propone un progetto di ricostruzione istituzionale: «Tra le priorità c’è la creazione di un Osservatorio provinciale dei dati, per programmare in modo consapevole. Serve un’azione sulle strade, sulle scuole, sull’ambiente e sul sostegno concreto ai piccoli comuni attraverso la centrale unica di committenza».

Qual è la vostra idea di Provincia per il futuro?

Per Pireddu la Provincia deve essere «motore di sviluppo e garante di servizi più efficienti, capace di dialogare con Regione e Stato ma radicata nei bisogni delle comunità».
Abis immagina «un ente riorganizzato, autorevole e partecipe nella programmazione dei fondi europei, che rafforzi settori come pesca, agricoltura e produzioni primarie senza dipendere esclusivamente dal turismo».

Come intendete convincere gli amministratori al voto?

Pireddu punta sulla vicinanza: «Nei prossimi giorni visiterò i comuni della provincia per ascoltare amministratori e cittadini. Solo dal confronto diretto nascerà una proposta condivisa e credibile».
Abis sceglie il metodo delle conferenze pubbliche: «Il nostro percorso sarà trasparente e partecipato, con incontri aperti a tutti gli amministratori. Vogliamo dimostrare che la Provincia può tornare a essere una casa comune, non uno strumento di parte». Il 29 settembre il voto ponderato deciderà chi guiderà la nuova Provincia di Oristano. Una sfida che, al di là degli schieramenti, segna il ritorno della politica in un’istituzione che dovrà riconquistare ruolo e credibilità.

© Riproduzione riservata