Cresce l’attesa a Nughedu Santa Vittoria per l’arrivo domenica 28  settembre della tappa del "Cammino di Santu Jacu", un evento che si preannuncia come un momento di grande significato per l’intera comunità. del Barigadu. Tutto il paese  sarà protagonista di una giornata dedicata alla spiritualità, alla scoperta del territorio e all’incontro tra culture, nell’ambito del progetto “Noi Camminiamo in Sardegna 2025”. L’itinerario prevede la partenza  dalla Chiesa di San Giacomo, verso la località “Su Fustiarbu”, cuore dell’Oasi permanente di protezione faunistica di Assai, gestita da Fo.Re.STAS. Un luogo di straordinaria bellezza e valore scientifico, dove convivono cervi sardi, daini, cinghiali, martore, gatti selvatici e numerose specie ornitiche, tra cui l’aquila reale, tornata a nidificare dopo anni di assenza.

«Siamo orgogliosi di ospitare una tappa così importante – dichiara la sindaca Vanessa Corda – perché rappresenta un’occasione unica per far conoscere le bellezze naturalistiche, storiche e culturali del nostro paese. Nughedu Santa Vittoria accoglie i pellegrini con calore e autenticità, offrendo loro un’esperienza indimenticabile». Il cammino prosegue verso il centro abitato, attraversando luoghi simbolici come il “Pinnettu”, antica costruzione pastorale in pietra e frasche, e il punto panoramico di “Sa Codinedda”, dove sarà possibile osservare gli ammassi granitici e, con un po’ di fortuna, l’aquila reale in volo. I  partecipanti visiteranno poi  il Museo Avifaunistico in località “Alamoju”, dove sono esposti esemplari impagliati di fauna sarda, una xiloteca e una collezione di fossili e minerali. Un light snack con prodotti locali anticiperà il pranzo previsto nella località “Escovedu”, organizzato dalla cantina “Agricola Niuge”.

«Abbiamo lavorato con grande impegno per curare ogni dettaglio – aggiunge la sindaca – perché crediamo che il Cammino di Santu Jacu sia anche un’opportunità di sviluppo turistico e culturale. Vogliamo che chi arriva qui possa portare con sé il ricordo di un territorio autentico, generoso e accogliente». La cantina Niuge, con i suoi vigneti che si estendono tra i 300 e i 650 metri di altitudine, racconterà ai pellegrini la storia di una viticoltura radicata nella tradizione e aperta all’innovazione. I vini prodotti, frutto di vitigni autoctoni come Muristellu, Monica, Cannonau e Nuragus, saranno protagonisti di un pranzo che celebra l’identità enogastronomica del territorio.

Nel pomeriggio si  prosegue nel cuore del paese, dove è previsto l’arrivo in via del Parco, di fronte alla Casa Comunale. Qui, i pellegrini saranno guidati in un percorso affascinante tra storia e spiritualità, alla scoperta delle Domus de Janas di “S’Angrone”, della Chiesa Parrocchiale di San Giacomo e della necropoli di “Argolas de Goi”. Le Domus de Janas di “S’Angrone”, incastonate nel tessuto urbano, sono testimonianza preziosa di una necropoli prenuragica scavata nella trachite. Nonostante l’urbanizzazione abbia compromesso parte del sito, le tombe S’Angrone I e II conservano elementi di grande valore. In particolare, la prima presenta una pianta a T e una cella con portello scolpito e dipinto di rosso, oltre a rilievi che raffigurano simboli rituali, tra cui una suggestiva effigie taurina.

«Questi luoghi raccontano la spiritualità antica del nostro territorio – sottolinea la sindaca Vanessa Corda – e siamo felici di poterli condividere con chi arriva a camminare con noi». La visita prosegue nella Chiesa Parrocchiale di San Giacomo, edificio in stile gotico-aragonese costruito in trachite rossa, che domina la piazza centrale del paese. Il rosone, le merlature e gli archi a sesto acuto conferiscono alla struttura un fascino austero e solenne. All’interno, le cappelle laterali e il presbiterio a volta crociera custodiscono secoli di storia e devozione. «La nostra chiesa è il cuore pulsante della comunità – afferma la prima cittadina – e rappresenta il legame profondo tra fede, identità e territorio». Ultima tappa del pomeriggio è la necropoli di “Argolas de Goi”, immersa nel versante scosceso di una collina trachitica. Le cinque domus de Janas, risalenti alla cultura di Ozieri, si articolano in 18 cellette funerarie, con decorazioni in ocra e bassorilievi che raffigurano divinità neolitiche. Le effigi taurine, le croci scolpite e le riproduzioni di capanne testimoniano una visione del mondo in cui vita e morte si intrecciano in un ciclo sacro.

«Questi luoghi sono il nostro patrimonio più antico – conclude la sindaca – e meritano di essere conosciuti e rispettati». Nel tardo pomeriggio i pelllegrini saranno accompagnati presso le strutture di pernottamento. Tra le opzioni, l’ex Convento San Giacomo, situato nel centro abitato, offre cinque posti letto e un’atmosfera raccolta e suggestiva. Per gli ospiti che vi alloggeranno, è previsto un transfer verso la località San Basilio, dove si terranno la cena e le attività di animazione serale.

La comunità di Nughedu Santa Vittoria si conferma pronta ad accogliere con calore e autenticità i viandanti del Cammino, offrendo loro un’esperienza che unisce natura, cultura, spiritualità e ospitalità. Un viaggio che lascia il segno, nel cuore e nella memoria. La giornata si concluderà nel segno della convivialità e della scoperta, lasciando ai partecipanti il gusto di un’esperienza che unisce spiritualità, natura e cultura.

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