Cabras: un altro no alla pesca dei ricci nell'Area marina protetta del Sinis
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"Non ci fate pescare? E allora saremo costretti a entrare comunque in acqua. Questa volta sono disposto a farmi arrestare, almeno il giorno di Natale avrò un pasto caldo".
David Bichi, presidente dell'associazione dei ricciai di Cabras, dichiara guerra al ministero dell'Ambiente. Ieri da Roma è arrivato un altro no alla pesca dei ricci nell'Area marina protetta del Sinis a causa dei pochi esemplari rimasti.
Nonostante le richieste dei giorni scorsi dei pescatori, in tutto un cinquantina: per loro sarà un Natale dal sapore amarissimo. "Purtroppo non accettano nessuna proposta - ha detto il sindaco Cristiano Carrus e presidente del parco - la pesca è vietata".
Il primo verdetto era arrivato due settimane fa. Per questo i ricciai avevano chiesto all'amministrazione di tentare l'ultima carta. Ci hanno riprovato chiedendo la riapertura della riserva ma con quote di pesca ridotte rispetto allo scorso anno. La risposta? Un no secco. Il direttore della riserva Giorgio Massaro: "Anche per noi questo no è arrivato a sorpresa. Eravamo convinti che il Ministero accettasse almeno una delle proposte dei ricciai, ma purtroppo non é andata così. Dispiace anche a me che per colpa degli abusivi che in tutti questi anni hanno raccolto in maniera scorretta gli esemplari ora ci passino tutti, anche quelli onesti e sempre in regola".
Ma il sindaco Carrus promette: "Farò di tutto per far incontrare i pescatori con i tecnici del ministero dell'Ambiente".