Ad Abbasanta un nuovo ambulatorio infermieristico al centro diurno
La struttura è accreditata per accogliere fino a 40 persone al giornoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un punto di riferimento sul territorio regionale per le persone affette da demenza e le loro famiglie: è questo il Centro diurno integrato “Rosaria Manconi” di Abbasanta. Attivo dal 2010, dall’anno successivo è gestito dalla coop sociale Ada presieduta da Maria Paola Bissiri. Ora la struttura si appresta a offrire nuovi servizi ai propri utenti e, nel prossimo futuro, spera di estenderli anche agli esterni.
Recentemente il centro ha ricevuto una significativa donazione dall’Associazione AMAS, presieduta da Giuseppina Coghe. Si tratta di arredi per un nuovo ambulatorio infermieristico. «Uno spazio che in una prima fase sarà destinato esclusivamente agli ospiti della struttura, ma che si auspica possa in futuro, con i necessari passaggi di accreditamento, diventare un servizio aperto all’intera comunità», spiega Luisella Oppo, vicepresidente della coop Ada. La struttura, la cui direzione sanitaria è affidata al dottor Efisio Trogu è accreditata per accogliere fino a 40 persone al giorno, di cui 20 in regime sanitario e 20 in regime sociale. E ad Abbasanta arrivano pazienti da tutta l’Isola. I più dal distretto Ghilarza-Bosa, ma c’è anche chi arriva da Oristano, Nuoro, Sassari e Cagliari.
«La struttura», prosegue la vicepresidente, «si propone di offrire un'alternativa concreta al ricovero in strutture residenziali, permettendo agli utenti di rimanere il più a lungo possibile nel proprio ambiente familiare». E la pedagogista e responsabile del Centro Simona Solinas precisa: «L’accoglienza giornaliera può arrivare fino a 40 persone, ma attualmente abbiamo una media giornaliera di circa 26-28 ospiti, dal lunedì al sabato. A rendere davvero speciale il centro è la filosofia che lo anima: offrire un'assistenza integrata, che tenga conto della persona nella sua interezza, dal punto di vista sanitario, psicologico e relazionale».
L’assistenza viene offerta dalle 8.30 alle 17, con possibilità di prolungamento su richiesta. «La struttura è moderna, accogliente e progettata per garantire accessibilità e sicurezza. Ospita uffici, infermeria, due sale polifunzionali, palestra, mensa, bagno assistito e un grande giardino con orto», va avanti Solinas. «Le giornate al Centro sono scandite da una routine strutturata ma flessibile, pensata per stimolare le capacità residue, favorire il benessere psico-fisico e offrire momenti di serenità e socializzazione».
Si inizia con l’accoglienza e la colazione. Poi vengono proposti laboratori creativi, esercizi di stimolazione cognitiva, la lettura del giornale, la riabilitazione fisica nella palestra. Momento di rilassamento prima del pranzo. Nel primissimo pomeriggio tempo libero o riposo, a seconda delle esigenze individuali. E poi si prosegue con giochi da tavolo, musicoterapia, ortoterapia, laboratori espressivi, uscite o festeggiamenti per compleanni e ricorrenze. «Questo schema giornaliero», precisa la responsabile, «può essere adattato in base alle condizioni cliniche e alle preferenze degli utenti, in un’ottica personalizzata. Il centro ha degli obiettivi precisi punta a ritardare l’istituzionalizzazione dell’utente, a mantenere l’autonomia residua, a sostenere le famiglie, a migliorare la qualità della vita dei pazienti, a creare un ambiente di calda accoglienza in cui la persona si senta protagonista. L’équipe multidisciplinare elabora per ciascun utente un Piano Assistenziale Individuale, aggiornato ogni sei mesi. È poi fondamentale anche il supporto alle famiglie, che possono contare su incontri informativi e consulenze personalizzate».
Il centro offre inoltre un servizio di trasporto attrezzato per persone interessate da disabilità. Ora il nuovo ambulatorio infermieristico ad allargare l’offerta proposta dalla struttura socio-sanitaria. «La donazione rappresenta un segno di attenzione e sensibilità verso il tema delle demenze, sempre più rilevante dal punto di vista sociale e sanitario. L’ambulatorio potrebbe diventare in futuro un importante presidio territoriale, con ricadute positive non solo per gli ospiti, ma per tutta la comunità locale», concludono dalla cooperativa Ada.