A Norbello si apre la sfida elettorale: per la prima volta potrebbe essere eletta una sindaca
La candidata donna è Daniela MeloniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Per la prima volta nella sua storia, la comunità di Norbello potrebbe eleggere una donna alla guida del Comune. A sei mesi dalle elezioni della prossima primavera, il quadro politico inizia a delinearsi e, dopo dieci anni di liste uniche, il paese si prepara a una competizione elettorale finalmente plurale: sono già annunciate due liste e non è esclusa la presentazione di una terza.
La prima candidatura ufficiale è quella di Daniela Meloni, che ha confermato oggi la sua discesa in campo. La ritrovata vitalità politica viene accolta con favore anche da chi conosce bene la storia sociale del territorio, come Mario Medde, ex segretario generale della Cisl Sarda.
«Non è una questione di quante liste si presenteranno – afferma – ma della qualità delle proposte. Chi guiderà Norbello dovrà affrontare temi cruciali che riguardano non solo il paese ma l’intero territorio: istruzione, occupazione, servizi e prospettive per i giovani. Certo è chiunque sarà chiamato ad amministrare il paese dovrà affrontare questioni cruciali che non riguardano solo Norbello, ma l’intero comprensorio. In primo piano l’istruzione, dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori, con la necessità di garantire strutture di qualità che possano servire Norbello ma anche Abbasanta e Ghilarza. Altro tema centrale sarà l’occupazione, con la progettualità da mettere in campo per offrire ai giovani motivi concreti per restare in questa parte dell’Isola».
L’intervista alla candidata Daniela Meloni
Chi è Daniela Meloni? «Ho quasi 58 anni e sono norbellese da generazioni. Nel corso della mia vita ho vissuto in diverse città della Sardegna, ma ho scelto di tornare a Norbello, dove ho cresciuto i miei figli. Durante il mio percorso professionale e di studi ho maturato competenze giuridiche e amministrative, che oggi desidero mettere al servizio della mia comunità».
Perché ha accettato la candidatura? «Ho accettato perché Norbello merita un'amministrazione che capisca davvero i problemi reali della gente, che conosca le difficoltà quotidiane delle famiglie, soprattutto quelle che fanno più fatica. Non sono una politica di professione ma una cittadina che ha scelto di restare, mettersi in gioco e di impegnarsi per il paese. Se i cittadini mi daranno fiducia, sarò sindaco a tempo pieno, presente fisicamente ogni giorno. L'amministrazione è presenza quotidiana, è esserci quando le persone hanno bisogno».
Come giudica il ritorno del confronto democratico dopo due mandati con una lista unica? «È una bellissima notizia per la democrazia locale. Due mandati senza alternative hanno privato i cittadini della possibilità di scegliere davvero tra visioni diverse del futuro di Norbello. Il confronto tra idee e programmi arricchisce la comunità e responsabilizza chi amministra. I cittadini potranno finalmente scegliere per convinzione, non per mancanza di alternative. Questo è sano, necessario e dà nuova linfa alla nostra democrazia locale».
I nomi della lista? «Sarà un gruppo che rappresenta davvero Norbello: persone con esperienza amministrativa e volti nuovi, competenze tecniche e sensibilità sociale, diverse generazioni unite dalla stessa passione per il paese. Non sarà una lista di professionisti della politica, ma di cittadini che vivono qui le gioie e le difficoltà di ogni giorno. Presenteremo i nomi nelle prossime settimane. Posso però assicurare fin da ora che ogni componente ha scelto Norbello come impegno prioritario e totale».
Colorazione politica? «Siamo una lista civica che mette al centro Norbello e i suoi cittadini, non le etichette né i simboli dei partiti nazionali. Nel nostro gruppo convivono esperienze e sensibilità diverse: è questa la nostra forza, perché rappresentiamo davvero la comunità nella sua pluralità. Il nostro unico riferimento è la Costituzione italiana, che guida ogni scelta e ogni impegno. Non chiediamo ai cittadini di scegliere un colore politico: chiediamo di scegliere un progetto credibile, radicato nel territorio, costruito da chi vive qui e per chi vive qui».
Punti programmatici principali? «Presenteremo un programma dettagliato nei prossimi mesi, frutto dell'ascolto dei cittadini e delle associazioni. Ecco le priorità che guideranno la nostra azione: Primo: presenza e partecipazione reale. Un'amministrazione aperta e trasparente, dove il Comune torni ad essere la casa di tutti. Un sindaco presente fisicamente ogni giorno, disponibile, che ascolta. Secondo: comunità energetiche. Seguiamo con attenzione il lavoro del Comitato Città Futura, che ha promosso incontri pubblici con esperti e avviato un percorso serio sulle Comunità Energetiche Rinnovabili. Conosciamo il peso della bolletta a fine mese, soprattutto per le famiglie in difficoltà: per questo riteniamo fondamentale sostenere iniziative concrete che possano ridurre i costi energetici. Terzo: servizi e sostegno concreto. Più servizi per i giovani che vogliamo restino o tornino, assistenza vera per gli anziani, sostegno reale alle famiglie che arrancano in silenzio. Valorizzazione del lavoro prezioso delle associazioni di volontariato che spesso suppliscono alle mancanze delle istituzioni. Quarto: sviluppo e opportunità. Creare le condizioni perché i giovani possano costruire il loro futuro a Norbello. Sostenere chi fa impresa qui, attrarre investimenti compatibili con il territorio. Ma soprattutto vogliamo cambiare il metodo: amministrare un paese non è solo gestire pratiche burocratiche. Sono rapporti umani quotidiani, ascolto vero, vicinanza nelle difficoltà, condivisione nelle gioie. Questo richiede presenza fisica costante e dedizione totale».
Rapporti con i Comuni vicini? «Assolutamente fondamentali. Basta con l'idea del campanile da difendere gelosamente. I piccoli comuni come Norbello devono collaborare concretamente su servizi, progetti europei, promozione del territorio. Dobbiamo ragionare insieme su gestioni associate nell'ambito sociale, culturale e ambientale. Dobbiamo costruire progetti comuni su energia, turismo, sviluppo economico. La sfida vera non è Norbello contro i paesi vicini, ma i territori interni che uniscono le forze per ottenere più attenzione, più risorse, più servizi dalla Regione e dallo Stato. Solo così possiamo invertire lo spopolamento e dare un futuro ai nostri paesi. L'isolamento è una condanna, la collaborazione è l'unica strada».
Un auspicio? «Chi si candida a guidare un paese deve chiedersi con onestà se è disposto a dedicarvi tutto il proprio tempo ed energie. Io ho fatto questa scelta con convinzione: Norbello è la mia priorità e voglio costruire il futuro del nostro paese insieme a tutti».
