Anche 600 euro se il matrimonio verrà celebrato la domenica mattina nella cornice dell'Hospitalis Sancti Antoni, l'ex ospedale di periodo giudicale.

IL REGOLAMENTO - Il Comune di Oristano, a marzo scorso aveva approvato il regolamento per l'organizzazione del servizio per la celebrazione dei matrimoni civili. Oltre alla saletta giudicale all'interno del Palazzo degli Scolopi in piazza Eleonora, erano stati individuati (anche se a titolo indicativo) altri luoghi per i matrimoni civili: come il Foro boario, il teatro Garau, l'Hospitalis Sancti Antoni, la Villa Baldino, la Colonia ex Eca e persino la Torre di Mariano. Di questi spazi, non tutti sono utilizzabili per questo scopo. «La Giunta, compatibilmente con le esigenze di bilancio, si impegna a reperire le risorse necessarie per l'allestimento tecnico e funzionale di questi luoghi» si legge nella delibera.

LE TARIFFE - Intanto vengono fissate le tariffe per i matrimoni civili nell'Hospitalis Sancti Antoni, l'unico edificio che al momento ha i requisiti per le cerimonie. Dal lunedì al venerdì (il martedì e il giovedì anche di pomeriggio) sia all'interno del Comune che all'ex ospedale giudicale ci si sposa gratis. Il sabato mattina gli sposo residenti a Oristano (o anche se solo uno è residente dovrannno pagare 100 euro per la sala in Comune e 200 per l'Hospitalis Sancti Antoni.

Il sabato pomeriggio le tariffe raddoppiano, mentre la domenica mattina costerà 300 euro a palazzo Scolopi e 600 all'Hospitalis. I non residenti pagheranno, invece, anche da lunedì al venerdì cifre che oscillano tra i 150 e i 300 euro e chi scegli di sposarsi la domenica mattina nel vecchio ospedale dell’età di Eleonora potrà sborsare fino a mille euro. Se poi, qualche coppia desidera ultilizzare il giardino dell'Hospitalis per le foto di rito e il ricevimento (non oltre la mezzanotte) dovrà chiedere un'ulteriore autorizzazione e versare in anticipo mille 500 euro, oltre a una cauzione di 500 euro.

Nel caso in cui all'ultimo momento, uno dei due sposi ci dovesse ripensare e il matrimonio saltasse, l'amministrazione tratterrà il 50 pe rcento della tariffa versata. «I costi derivano dal fatto che, nei giorni in cui il Comune è chiuso, il personale è chiamato in via straordinaria - si precisa nel regolamento - Le tariffe sono state determinate prendendo in considerazione il costo del personale, i consumi per l'utilizzo della sala, il riscaldamento, l'energia elettrica, le pulizie straordinarie, la custidia e la sorveglianza dei locali». Valeria Pinna
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