Su proposta dell'assessore alla Sanità Luigi Arru, la Giunta sarda ha approvato la ripartizione dei fondi regionali destinati alle case di accoglienza delle donne vittime di violenza e dei loro figli e ai centri anti-violenza.

I fondi messi in campo dalla Regione sono pari a 900mila euro come contributo alle attività di questi presidi, già finanziati negli anni scorsi e con il trasferimento delle risorse in un’unica soluzione per garantire continuità nell’attività svolta.

In particolare, il 70% delle risorse (pari a 630mila euro) riguarderà le case, mentre il restante 30% (pari a 270mila euro) i centri.

Il numero di questi ultimi raddoppierà da otto a sedici, con una divisione provinciale o sub-provinciale, in modo da assicurare a tutte le strutture adeguate potenzialità di ascolto e di accoglienza.

A queste risorse disposte dalla Giunta vanno aggiunti gli stanziamenti statali: si tratta di circa 515mila euro vincolati per il 33% all’istituzione di nuovi centri e nuove case di accoglienza, mentre il restante 67% (250mila euro) finanzierà realtà già esistenti e operative.

Per affrontare l'emergenza ulteriori 384mila euro arriveranno dal Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale di genere, che potranno essere impiegati su quattro linee d’azione: formazione, inserimento lavorativo, interventi di autonomia abitativa, implementazione sistemi informativi.

(Redazione Online/F)

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