Sono una decina. Le più giovani appena maggiorenni, la più grande ha 33 anni. Olgettine in chiave sulcitana, i loro nomi sono sul libro paga dei Servizi sociali del Comune: inserite nel programma di lotta alla povertà, ricevevano contributi di 150-200 euro al mese, buoni spesa da 50 euro e il rimborso delle spese farmaceutiche. A parte, fuori busta, c'erano ovviamente gli extra. In cambio, le ragazze dovevano, quando richiesto, dire di sì. Tra i beneficiari, anche il parroco, don Antonio Carta. E per chi non ci stava erano guai.

L'INTERROGATORIO E' stato fissato per mercoledì primo febbraio, alle 10, nel carcere cagliaritano di Buoncammino l'interrogatorio di garanzia di Adriano Puddu, di 65 anni, il sindaco di Portoscuso (Carbonia-Iglesias) arrestato su ordine del giudice delle indagini preliminari Giorgio Altieri. Lo stesso giudice sentirà Puddu, che sarà assistito dagli avvocati di fiducia Giuseppe Andreozzi e Ivano Iai, che questa mattina hanno ottenuto i quattro faldoni del materiale d'inchiesta allegato all'ordinanza di custodia cautelare chiesta e ottenuta dal sostituto procuratore Daniele Caria. Puddu attraverso i suoi legali ha annunciato che risponderà alle domande del giudice, mentre in queste ore i due avvocati stanno anche studiando le carte in vista di un eventuale ricorso al Tribunale del riesame. Quattro le ipotesi di reato su cui la Procura sta lavorando: corruzione, concussione sessuale, peculato e voto di scambio. Le indagini sarebbero ormai alle fasi finali, tanto che già numerosi testimoni sono stati sentiti dal pubblico ministero e dagli investigatori della Forestale che si sono serviti anche di un gran numero di intercettazioni.

LE IPOTESI DI REATO - La prima ipotesi di reato, quella della corruzione (per la quale il Gip ha disposto la misura cautelare) riguarda una vicenda legata agli impianti eolici che la Portovesme srl vorrebbe realizzare su 540 ettari di terreni gravati da usi civici. In questo frangente d'inchiesta, la Procura ha indagato anche l'amministratore delegato della società, Carlo Lolliri (difeso dall'avvocato Massimo Melis) che si è reso disponibile a presentarsi davanti al magistrato per chiarire ogni aspetto che lo riguarda. Ma lavorando sulla presunta corruzione, i Forestali - coordinati dal comandante Ugo Calledda - hanno poi trovato dell'altro: un giro di presunti favori sessuali in cambio di aiuti economici pubblici a donne bisognose, alcune segnalate anche nelle liste delle povertà estreme e assistite dal Comune. Da qui il reato di concussione sessuale. Il primo cittadino, secondo l'accusa, avrebbe così usufruito di queste prestazioni a pagamento, estendendole inoltre anche ad alcuni suoi amici: tra questi, ma senza che vi sia nei loro confronti alcuna imputazione di reato, anche un avvocato e persino due sacerdoti, finiti nelle carte dell'inchiesta dopo gli interrogatori. Sempre nel quadro dell'ipotesi di concussione sessuale la Procura ha poi iscritto nel registro degli indagati, in concorso, anche l'assessore ai Servizi sociali Serena Galizia. L'accusa di peculato contro il primo cittadino, invece, sarebbe invece legata ad una delibera comunale che ha stanziato alcune migliaia di euro per un rimborso spese viaggio e per una causa personale, non dunque inquadrabile nell'attività istituzionale del sindaco. Il filone sul voto di scambio, infine, viene contestato su presunte promesse di lavoro e ricompense sessuali (attraverso le donne che avrebbe pagato) in cambio di voti ad un suo parente, non comunque indagato.

DIMISSIONI - Opposizione all'attacco a Portoscuso dopo l'arresto, sabato scorso, del sindaco Adriano Puddu. A lanciare un ultimatum alla maggioranza Angelo Cremone, consigliere comunale dell'Idv al Consiglio comunale di Portoscuso. "Questa mattina, assieme ai consiglieri comunali con i quali abbiamo firmato l'esposto sulla questione dei terreni - spiega Cremone - abbiamo protocollato la richiesta per la convocazione straordinaria del Consiglio comunale per discutere dell'arresto del sindaco". Per il rappresentante dell'opposizione "il Consiglio deve dimettersi". "In caso contrario - conclude - chiederemo l'intervento del ministero dell'interno, serve chiarezza".
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