Nuxis, acqua di miniera per i campi: flopL'impianto c'è,ma non ha mai funzionato
L'acqua delle vecchie miniere doveva servire per irrigare i campi, invece l'impianto, costato milioni di euro, non è mai entrato in funzioneChilometri di condotte, un lago artificiale in grado di contenere l'acqua necessaria per irrigare uliveti e vigne nella piana tra Nuxis e Narcao. Doveva essere il rimedio ad anni di siccità in grado di rilanciare l'agricoltura. Invece le pompe sono rimaste ferme, il grande bacino vuoto e inutilizzabile dopo che il vento e il sole hanno distrutto la guaina che avrebbe dovuto rendere fondo e pareti impermeabili e il progetto di portare l'acqua nei campi è svanito, evaporato al sole.
Per recuperare un progetto d'irrigazione comunale che, avviato una quindicina d'anni fa, non ha mai visto la luce, servono nuovi finanziamenti che gli amministratori comunali di Nuxis hanno deciso di chiedere alla Regione. È l'unico modo per salvare il salvabile ed evitare di gettare via milioni di investimenti.
IL PROGETTO Messo in cantiere tre lustri fa, il progetto per la realizzazione di un impianto d'irrigazione per la vallata che si estende tra Nuxis, Narcao e Perdaxius, è naufragato. Primo nel suo genere nel Basso Sulcis, il progetto prevedeva di sfruttare l'acqua delle vecchie miniere per irrigare i campi. In prossimità dei vecchi pozzi era stata così realizzata una centrale di pompaggio per prelevare l'acqua dalle vecchie gallerie e trasferirla fino a un laghetto artificiale capace di circa trentamila metri cubi realizzato a pochi passi dalla frazione di Acquacadda. Da li l'acqua avrebbe dovuto essere distribuirla ai campi per gravità attraverso un'apposita rete di tubi.
IL FLOP Peccato però che, a distanza di anni, l'impianto non sia entrato ancora in funzione. «Purtroppo abbiamo incontrato diversi ostacoli lungo la strada. Quello che ci ha frenato più di tutti è stato l'allaccio dell'energia elettrica per la stazione di pompaggio che, nonostante solleciti e il pagamento di ben sessantamila euro - spiega il sindaco Roberto Lallai - è stato portato a termine solo un anno fa». Nel frattempo, però il telone impermeabile che riveste il bacuino di accumulo dell'acqua si è squarciato in più punti accartocciandosi come una foglia rinsecchita e rendendo inutilizzabile il laghetto. Senza bacino niente irrigazione. «di recente, abbiamo inoltrato una richiesta all'assessorato regionale all'Agricoltura affinché ci assegni una somma tra i 50 e i 70 mila euro per acquistare e sistemare un nuovo telone, sinora non abbiamo ricevuto risposta», aggiunge Lallai.
NUOVI FINANZIAMENTI Ma i problemi non sono finiti. «Restano da sistemare i contatori e da collaudare la condotta principale. La gestione, inoltre, - conclude il primo cittadino - è chiaro che non potrà essere a carico del Comune. La soluzione ideale potrebbe essere rappresentata da un consorzio tra gli agricoltori della zona». Morale della favola: un'altra estate di campi a secco.
MAURIZIO LOCCI